Utilizzare i larvicidi correttamente e meticolosamente ci permette di ridurre le zanzare in modo importante. Se infatti la lotta contro le zanzare adulte risulta più difficile e richiede l’uso di prodotti chimici, quella contro le larve è più semplice e si può affrontare anche con soluzioni naturali. Non è un caso se molte amministrazioni pubbliche hanno introdotto l’obbligo di utilizzare i larvicidi per limitare la presenza delle zanzare.

Una zanzara femmina ha un ciclo vitale di meno di un mese e può deporre fino a 300-400 uova. È ovvio che il vero problema è limitare la riproduzione intervenendo direttamente sulle uova.

QUANDO UTILIZZARE I LARVICIDI

Con l’aumento delle temperature, da maggio a settembre, è bene prevedere un programma di trattamenti larvicidi ogni 3-4 settimane: il prodotto è persistente ma tende a dilavare in caso di pioggia.

I larvicidi si utilizzano in presenza di acque stagnanti ferme, come per esempio laghetti, contenitori, tombini, caditoie, bocche di lupo, sottovasi, serbatoi, ecc. I nuovi larvicidi sono a base di un particolare liquido siliconico che crea un film sulla superficie dell’acqua impedendo alle larve di respirare. Elimina quindi gli insetti per via fisico/meccanica e non chimica. Inoltre riduce la deposizione delle uova, poiché le femmine restano intrappolate quando atterrano per ovideporre.

Non hanno nessun impatto per la flora e la fauna e si degradano trasformandosi in sostanze organiche nell’arco di 4 settimane. Al termine delle quali dovremo ripetere il trattamento finché le temperature non scenderanno e le zanzare scompariranno per il freddo.

Per l’utilizzo nei luoghi in cui defluisce l’acqua in caso pioggia, come per esempio i tombini o le bocche di lupo, dovremo ripetere il trattamento al termine delle precipitazioni.

COME LIMITARE IL PROBLEMA

Il ciclo riproduttivo delle zanzare presenti in Italia prevede una fase iniziale acquatica. Le zanzare depongono le uova sulla superficie dell’acqua e in circa 6-7 giorni la giovane larva si trasforma in pupa, attraverso vari stadi evolutivi, fino a diventare zanzara adulta. Non c’è bisogno di grandi piscine: le zanzare si accontentano anche di pochi centimetri di acqua, come quelli presenti nei sottovasi o nelle pieghe di un telo plastica abbandonato in giardino.

Per limitare il problema dobbiamo anzitutto eliminare tutti gli elementi che, a causa della pioggia o dell’irrigazione, possono diventare focolai. Annaffiatoi, secchi, pneumatici, teli di plastica, ecc.

Poiché il tempo di incubazione di una zanzara è di circa una settimana, le ciotole per dissetare gli animali e i sottovasi possono essere svuotati ogni 4-5 giorni, cioè prima che l’eventuale larva si trasformi in zanzara. Ma sarebbe meglio farlo tutti i giorni, soprattutto per la salute del cane e delle piante!

Dove non riusciamo a intervenire, possiamo ricorrere ai larvicidi. Per esempio nei laghetti ornamentali, nelle fontane, negli abbeveratoi degli uccelli o nei serbatoi per la raccolta dell’acqua piovana.