Le Orchidee sono piante tropicali molto amate per la loro bellezza e la durabilità dei loro fiori e perché sono facili da curare. I fiori, che ricordano una farfalla, possono essere bianchi, rosa, fucsia, giallo-arancio, anche maculati o striati: sono centinaia gli ibridi che vengono ogni anno commercializzati nel mondo. Spesso usiamo il termine Orchidee in modo generico, ma in realtà esistono molte specie differenti come la Phalaenopsis, il Cymbidium, il Dendobrium, la Cattleya o l'Oncidium. La Phalaenopsis è sicuramente l'Orchidea più diffusa nei garden center e nelle case degli italiani.

Ciò che ci fa piacere le Orchidee è la lunga durata della fioritura, che in alcune specie, come il Cymbidium, può durare anche due mesi. Fa parte della loro natura: si riproducono grazie agli insetti impollinatori e avendo poco polline tendono a restare aperte per il maggior tempo possibile per aumentare le possibilità di impollinazione.

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PHALAENOPSIS: GUIDA ALLA COLTIVAZIONE

La Phalaenopsis va coltivata in appartamento perché teme il freddo; all’aperto può crescere bene solo in estate e ovviamente crescono meglio con il clima del sud Italia. La posizione è fondamentale per il suo benessere: vuole luce ma senza sole diretto, un ambiente arieggiato ma senza correnti fredde. Ma soprattutto una buona umidità atmosferica. Bisogna considerare che in natura le Orchidee crescono ai tropici, spesso abbarbicate sulla corteccia degli alberi poiché assumo l'acqua attraverso l'umidità ambientale. Vivono quindi in luoghi molto soleggiati, ma riparate dagli alberi e molto umidi: il nostro compito sarà quello di ricreare le stesse condizioni nel nostro appartamento.

Quando acquistate un'Orchidea o una Phalaenopsis nella maggior parte dei casi la troverete immersa in un vaso di plastica trasparente, contenente dei pezzi di corteccia. Si tratta di un composto a base di corteccia di abete (chiamato bark), ma si possono utilizzare anche altri materiali porosi, come l'argilla espansa. Anche se le Orchidee crescono anche nel terriccio, il primo consiglio è di mantenere il substrato di corteccia, per evitare di soffocare le radici che in natura crescono liberamente. Il substrato ideale deve essere drenante e asciugare molto velocemente, per evitare i ristagni idrici che sono letali per le radici delle Orchidee.

ORCHIDEE: DOVE POSIZIONARLE

Considerando l'umidità ambientale, il luogo migliore per coltivare le Orchidee in casa è il bagno. Ma poiché tutti noi amiamo circondarci dei suoi fiori in salotto o nelle stanze in cui passiamo più tempo, possiamo ricorrere ad altri trucchi. Anzitutto teniamo le Orchidee lontane dai caloriferi che sono nemici dell'umidità. Inoltre possiamo usare un sottovaso contenente dell'argilla espansa e un dito d'acqua, su cui poseremo il vaso di Orchidea: l'argilla serve per tenere lontane le radici dal ristagno d'acqua. Ovviamente dovremo ripristinare lo strato d'acqua, una volta evaporato. Un altro trucco è di affiancare all'Orchidea delle altre piante. Infine, soprattutto nei mesi più caldi, è molto importante vaporizzare dell'acqua sul fogliame, senza bagnare i fiori, anche tutti i giorni: poichè le Orchidee temono il cloro, sarebbe meglio utilizzare acqua piovana, acqua distillata oppure dell'acqua del rubinetto lasciata decantare in un secchio per una notte. Nell'acqua del rubinetto è inoltre presente il calcare, che potrebbe occludere gli stomi delle foglie (cioè i piccoli fori, simili ai nostri pori).

Visto che parliamo di acqua, vediamo come affrontare l'irrigazione della Phalaenopsis. La soluzione migliore è di riempire un secchio o un lavandino di acqua e di immergere il vaso con la pianta, facendo attenzione a non far fuoriuscire la corteccia. Lasciate la pianta nell'acqua per 15 minuti, in modo che la corteccia si impregni bene d'acqua, e quindi lasciatela scolare per un'ora. Come abbiamo detto, i ristagni idrici fanno marcire le radici delle Orchidee (da bianco-verdi diventano marroni) ed è molto importante eliminare l'acqua in eccesso. Questo procedimento può essere ripetuto una volta ogni 15 giorni, avendo cura in estate di "sostenerlo" con la vaporizzazione delle foglie e delle radici. Contrariamente alle altre piante, sarebbe bene fare questa operazione alla mattina, per sfruttare il calore del sole per accelerare l'evaporazione e creare il giusto tasso di umidità.

Per capire se sbagliamo irrigazione basterà guardare le foglie, che devono essere lucide e turgide: troppa acqua le fa ingiallire e afflosciare, mentre con una carenza idrica la foglia si raggrinza. L'osservazione della pianta è molto importante, per imparare a riconoscere i segnali di disagio: se i boccioli cadono senza aprirsi significa che dovete spostarla in un luogo più luminoso o più umido, se invece fiori e foglie si afflosciano improvvisamente probabilmente la pianta ha preso un colpo di freddo.

Per una crescita corretta, la concimazione è fondamentale. La soluzione migliore sono i concimi liquidi specifici per Orchidee, che apportano il giusto nutrimento sia per lo sviluppo vegetativo delle foglie, sia per la fioritura. Sarà sufficiente diluire il concime liquido in acqua e vaporizzarlo sulle radici. La concimazione va ripetuta una volta ogni 15 giorni. Ovviamente non fate questa operazione prima dell'innaffiatura, per evitare di asportare il concime appena applicato.

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Il rinvaso si effettua soltanto per gli esemplari adulti e quando necessario. Sono i tre i casi in cui è necessario il rinvaso: quando le radici escono dal vaso, quando la corteccia si decompone e deve essere sostituita e nel caso in cui siano presenti parassiti nel vaso. La soluzione migliore è utilizzare un vaso trasparente dotato di fori di drenaggio (quindi in plastica): le radici delle Phalaenopsis hanno striature verdi che dimostrano un'attività di fotosintesi clorofilliana, che verrà inibita con un vaso non trasparente. Poichè non a tutti piacciono i vasi trasparenti, vi rassicuriamo dicendo che la pianta cresce bene anche con un coprivaso. Quando svasate la pianta, bagnate le radici per renderle più elastiche: la radici sono molto delicate e il rinvaso deve essere eseguito con cura per non danneggiarle. Effettuate questa operazione dopo la fioritura, per evitare che la manipolazione delle radici la inibisca.

La Phalaenopsis fiorisce da novembre ad aprile e non è facile farla rifiorire, perché non è semplice ricreare le condizioni ideali. Normalmente quando un'Orchidea sfiorisce bisogna tagliare il ramo sopra il primo o il secondo "occhiolo" del ramo (ci sono diverse scuole di pensiero, ma si ottengono gli stessi risultati), cioè le strozzature tipiche del ramo di questa pianta, per stimolare la crescita di un nuovo ramo fiorito l'anno successivo. La Phalaenopsis fa eccezione e può essere mantenuto il ramo, poichè i nuovi fiori possono nascere anche da lì.