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L'ABETE: L'ALBERO DEL NATALE

01 Dec 2015

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Abete


Il Natale si avvicina! È arrivato il momento di addobbare l’Abete, l’albero delle feste per eccellenza. Questa conifera sempreverde, piantata solitamente in giardini di collina e montagna, si riconosce per la chioma conica e il fogliame aghiforme, verde scuro e talvolta glauco. Molto ornamentale come esemplare isolato, grazie al suo bel fogliame e alle pigne decorative, l’Abete rende meglio in giardino se piantato in gruppo, insieme ad altri esemplari.

Tra le specie più diffuse ricordiamo: l’Abete rosso con aghi scuri e rametti rossastri, l’Abete bianco con aghi disposti a pettine con nervatura azzurra, l’Abete coreano di taglia ridotta (10 m), con aghi a pettine morbidi. L’Abete è un albero ingombrante che può misurare fino a 30 metri, perciò se non si ha abbastanza spazio è meglio scegliere varietà dalle dimensioni più contenute; il più adatto a piccoli giardini è l’Abies kosteriana, l’Abete argentato, che cresce lento e sopporta bene le potature.

CONSIGLI PER COLTIVARE L’ABETE

La posizione adatta per questa pianta è in pieno sole, perchè a mezz’ombra tende a perdere gli aghi, inoltre non sopporta il caldo arido e il vento salmastro. Facile da coltivare, richiede poca manutenzione e resiste bene al gelo invernale fino a -20° C.

È sensibile agli stress idrici e non tollera siccità e ristagni idrici radicali; se piantato in vaso necessita di contenitori profondi e un terreno sempre umido ma ben drenato, leggermente acido.

Una modica quantità di concime organico si fornisce a fine inverno, ma attenzione a non concimare troppo perchè potreste provocare l’allungamento degli internodi e l’alterazione dell’effetto estetico della pianta.

Se utilizzato come albero di Natale, l’Abete va tenuto in casa soltanto lo stretto necessario, possibilmente in ambiente fresco e irrigandolo a giorni alterni. Appena possibile riportatelo all’aperto, per evitare che perda gli aghi. Si può trapiantare in giardino solo se c’è spazio sufficiente e se il contesto del paesaggio è idoneo, altrimenti può restare in un grande vaso, rinnovando ogni anno il terriccio in superficie.

 

 

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