La pacciamatura invernale è una pratica molto interessante poiché ci consente di proteggere e di mitigare i danni del gelo causati alle radici delle piante coltivate all’aperto. Quindi se abbiamo delle siepi o delle piante che ci interessa preservare in modo particolare e che sono sensibili ai rigori invernali, la pacciamatura è una delle pratiche più raccomandate da mettere in atto per ridurre il gradiente termico tra l’esterno e il primo strato delle radici.

Da un certo punto di vista è una specie di coperta fisica che possiamo depositare ai piedi delle piante, che sarà tanto più efficace ed efficiente tanto più sarà elevato lo strato di pacciamatura che applichiamo.

Assieme alla protezione dalle basse temperature, con la pacciamatura mettiamo in atto anche una prevenzione contro l’insorgenza delle erbe infestanti a nascita autunnale e invernale: è un risultato collaterale ma altrettanto utile. Quando in primavera toglieremo lo strato di pacciamatura il sottofila della pianta sarà più pulito e avremo meno infestanti da estirpare.

PACCIAMATURA INVERNALE: COME FARE

Prima di procedere alla pacciamatura, dobbiamo pulire e concimare il terreno alla base delle piante. La pulizia è una pratica molto importante, poiché ci permette di eliminare gli eventuali parassiti o le spore delle malattie fungine che altrimenti vivrebbero protetti dallo strato di pacciamatura. La concimazione autunnale è altrettanto importante poiché aiuta le piante durante il periodo invernale e le prepara alla nuova stagione vegetativa nella prossima primavera.

Per la pacciamatura possiamo utilizzare diversi materiali, da quelli più naturali, come la corteccia, i cippati o la paglia, fino ai teli di tessuto non tessuto (tnt) o di polietilene.

 

I cippati e le cortecce, essendo materiali naturali, offrono un risultato estetico sicuramente più gradevole e sono molto facili da applicare. In commercio possiamo trovare vari tipi di cippati e cortecce, come per esempio quelli di pino, larice e castagno. Offrono le stesse prestazioni tecniche e si differenziano per l’aspetto estetico. La corteccia di pino marittimo è la più pregiata in termini di colore e di dimensioni: le pezzature più omogenee e il colore rosso offrono infatti un risultato estetico più gradevole. La corteccia di larice è più grossolana e ha un colore più anonimo, mentre il cippato di castagno è composto sia da corteccia sia da pezzi di legno sminuzzati. A prescindere dal colore e dai gusti, tutte svolgono al meglio il loro dovere!

La pacciamatura è una pratica interessante non solo nei mesi più freddi ma anche in primavera, poiché permette una riduzione dell’evaporazione dell’acqua e previene la nascita di erbe infestanti.