Il compito di irrigare le piante da appartamento è particolarmente importante per uno sviluppo corretto delle nostre amiche verdi. Mentre le piante del giardino possono giovarsi dell’acqua piovana e hanno la possibilità di trovare umidità in profondità grazie alle radici, quelle coltivate in vaso sono limitate ai pochi etti di terriccio. Dobbiamo essere noi, quindi, a mantenere un costante livello di umidità del poco substrato di coltivazione contenuto nel vaso.

Irrigare le piante da appartamento: prima regola, non ci sono regole!

Bagnare le piante una volta alla settimana, semplicemente perché solo nel week end abbiamo il tempo per farlo, può essere una buona soluzione: meglio di niente. Ma in molti casi questa “regola” non regge e porterà a fisiopatie nelle piante, cioè alterazioni determinate da nostri errori di coltivazione e non da parassiti o spore.

Un vaso grande e quindi molto terreno tratterrà maggiormente l’umidità al centro rispetto a un piccolo vasetto. Una volta alla settimana in estate per alcune piante è troppo poco e in inverno è anche troppo. Oltre alle dimensioni del vaso e alla temperatura, dobbiamo anche considerare il posizionamento della pianta: è esposta ai raggi solari o è in casa? Per esempio una volta alla settimana nelle calde giornate estive non sarà sufficiente per un piccolo vaso di Basilico esposto ai raggi solari.

Infine non dobbiamo dimenticare che alcune piante hanno un grande bisogno di acqua, mentre altre sopportano tranquillamente lunghi periodi siccità, come le piante grasse e succulente. Ci poi piante, come le Orchidee, che hanno esigenze ancora più particolari.

Quanta acqua e quando?

La quantità di acqua dipende dalle dimensioni del vaso. Se irrighiamo con un annaffiatoio cerchiamo di bagnare tutto il terriccio, per poi lasciar scolare bene l’acqua in eccesso prima di riporre la pianta sul sottovaso o nel cachepot. I substrati di coltivazione hanno diverse proprietà fisiche, come la capacità di trattenere l’umidità e metterla a disposizione delle radici. Irrigando poco e superficialmente rischiamo che i raggi del sole facciano evaporare subito l’acqua. Anche per questa ragione è meglio irrigare alla sera: per dare più tempo alle radici di assorbire l’acqua prima dell’azione del sole.

L’intervallo tra una irrigazione e l’altra dipende invece da molti fattori: la grandezza del vaso, la temperatura e l’esposizione solare e naturalmente il tipo di pianta. I vasi piccoli andranno irrigati più frequentemente rispetto a quelli grandi, in estate intensificheremo anche fino a tutti i giorni mentre in inverno rallenteremo o sospenderemo e presteremo un occhio di particolare attenzione alle piante esposte al sole in estate.

Il momento giusto per irrigare è quando il terriccio risulta asciutto al tatto.

Si bagna alla sera o al mattino? Premesso che vanno evitate le ore più calde della giornata, per evitare lo shock termico alle radici e una rapida evaporazione, possiamo irrigare sia alla sera sia al mattino presto. Quando il clima e terreno è fresco l’acqua evapora meno lentamente.

Meglio poca che troppa

Se le piante non ricevono acqua tendono a ingiallire e seccare. Alcune piante d’appartamento iniziano dalle punte delle foglie, mentre le piante da fiore tendono ad afflosciarsi, così come le aromatiche. Tipico scenario che ci troviamo di fronte quando ci dimentichiamo di bagnare le piante sul terrazzo! Salvo rare eccezioni è sufficiente irrigare per far riprendere la maggior parte delle piante.

Al contrario l’eccesso di acqua è molto più pericoloso della siccità, poiché stimola lo sviluppo di malattie fungine che dureranno nel tempo, spesso danneggiando esteticamente la pianta in modo irreparabile.

Quindi mai lasciare l’acqua stagnante nei sottovasi per troppo tempo.

Quale acqua?

Le acidofile, le Orchidee e la maggior parte delle piante d’appartamento che richiedono nebulizzazioni fogliari non amano l’acqua dell’acquedotto, troppo ricca di cloro. Sarebbe meglio l’acqua piovana. In alternativa possiamo lasciare decantare l’acqua per una notte in un annaffiatoio.

Dove devo irrigare?

Se irrighiamo utilizzando un annaffiatoio cerchiamo di non bagnare le infiorescenze e il fogliame. Alcune piante rischiano di danneggiarsi ed è meglio bagnare direttamente il terreno. È per questa ragione che molti annaffiatoi hanno un "becco" molto lungo: per permetterci di raggiungere il punto esatto che desideriamo irrighiamo. In questo modo eviteremo inoltre l’insorgere di spore e malattie fungine sulle foglie, stimolate dalla presenza persistente di acqua.

Se possibile irrighiamo nel sottovaso: il terriccio assorbirà da solo l’acqua necessaria. Dopo 20/30 minuti ricordiamoci di svuotare i sottovasi dall’acqua in eccesso.

Molte piante d’appartamento di origine tropicale richiedono un’alta umidità ambientale, che possiamo ricreare con nebulizzazioni di acqua sul fogliame. Specialmente in estate quando fa caldo per le piante da esterni oppure quando sono in funzione gli impianti di riscaldamento o condizionamento per le piante d’appartamento.

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