Irrigare le Orchidee in modo corretto è molto importante poiché spesso gli insuccessi sono determinati dalla mancanza o dagli eccessivi d’acqua. Un’eccessiva umidità nel terriccio e l’acqua stagnante nel sottovaso possono stimolare l’insorgere di malattie fungine, spesso letali per la pianta. Anche le gocce d’acqua persistenti sulle foglie possono favorire lo sviluppo di spore. Al contrario la mancanza di acqua rende rugose le foglie e secca le radici.

Le Orchidee inoltre assorbono l’umidità anche dalle foglie ed è quindi importante garantire una certa umidità ambientale. Per ricreare l’habitat delle foreste tropicali dovremo provvedere a frequenti nebulizzazioni sulle foglie.

Come irrigare le Orchidee

Le Orchidee non crescono in un tradizionale terriccio ma in una particolare miscela di torba e corteccia o altri materiali inerti. Le scopo degli interventi di irrigazione è quello di immagazzinare umidità nella torba e nella corteccia, materiali che la trattengono facilmente.

Il modo più semplice ed efficace per bagnare le Orchidee è di immergere delicatamente il vaso in un lavandino o in una bacinella riempiti di acqua. Immergiamo il vaso per metà ed evitiamo di far fuoriuscire la corteccia.

Lasciamola in immersione per 15/20 minuti in modo che corteccia e torba si impregni bene d’acqua. Quindi togliamola dall’acqua e lasciamo scolare il vaso molto bene, anche mezz’ora, prima di riporre il vaso nel sottovaso. Mai lasciare acqua nel sottovaso: provoca marciumi nelle delicate radici, che tendono a diventare marroncine.

Le esigenze idriche cambiano con le stagioni e l’andamento delle temperature. Indicativamente dovremo ripetere questa operazione 1 volta alla settimana in primavera, 2/3 volte alla settimana in estate a seconda del caldo, 1 volta alla settimana in autunno e ogni circa 10 giorni in inverno.

Impariamo però a osservare la nostra Orchidee per cogliere i segnali della mancanza di acqua. Il substrato non deve essere totalmente secco e le radici devono essere verdi: se tendono all’argenteo hanno bisogno di acqua.

La nebulizzazione delle foglie

Come abbiamo detto le Orchidee hanno bisogno di un alto tasso di umidità ambientale. Le nostre case invece hanno un’aria secca, specialmente quando sono in funzione gli impianti di riscaldamento e condizionamento, e le estati italiane sono spesso calde e siccitose. Dovremo quindi ricreare noi le condizioni ottimali. In particolare con le vaporizzazioni fogliari.

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Le vaporizzazioni vanno effettuate praticamente per tutto l’anno. Nebulizzate solo le foglie e le radici: i fiori si potrebbero rovinare.

Se l’ambiente è molto secco, per esempio in inverno con il riscaldamento in funzione, possiamo usare un umidificatore ambientale. Per migliorare l’umidità ambientale possiamo anche ricorrere a un Idratante per Orchidee.

Contrariamente alle altre piante d’appartamento, nel caso delle Orchidee è meglio nebulizzare le foglie nelle prime ore della mattinata. Il calore solare farà evaporare l’acqua in eccesso sulle foglie evitando l’insorgere di spore.

Quale acqua usiamo per le Orchidee?

Le Orchidee non amano il cloro e il calcare e la soluzione ideale è irrigarle e nebulizzarle con acqua piovana o distillata. In alternativa possiamo riempire d’acqua un annaffiatoio e lasciarla decantare per una notte per far depositare il calcare sul fondo.

Un altro aspetto spesso sottovalutato è la temperatura dell’acqua. Le Orchidee sotto i 15°C iniziano a perdere i fiori: l’acqua quindi non dovrà essere gelata ma a temperatura ambiente. Uno stress termico con acqua gelida in una calda giornata estiva danneggia la pianta.