Settembre 17, 2020
Sarà capitato a molti di noi di coltivare un Echinopsis poiché una pianta cactacea che spesso viene regalata, da sola o in composizioni.
La pianta è composta da un fusto, globoso o allungato, ricoperto di spine lungo le costolature. Le spine non sono altre che foglie che l’evoluzione ha trasformare per ridurre al minimo la traspirazione e la perdita d’umidità. Le piante che hanno almeno tre anni di vita producono in estate dei fiori molto vistosi e coloratissimi. I fiori non hanno una lunga vita, al massimo un paio di giorni, ma la pianta ne produce in continuazione.
Esistono molte varietà di Echinopsis, anche molto differenti fra loro, come l’Echinopsis backebergii con grandi fiori viola, l’Echinopsis chiloensis a forma di cactus o le forme contorte dell’Echinopsis thelegona.
Il suo nome deriva dalla sua forma, simile a un riccio di mare: è infatti l’unione delle parole greche echinos (riccio di mare) e opsis (aspetto).
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COLTIVARE UN ECHINOPSIS: ATTENZIONE ALL'IRRIGAZIONE
Come tutte le piante grasse non richiede grandi cure, ma questo non significa che possiamo dimenticarcene l’esistenza! Posizioniamo il vaso con gli Echinopsis in una posizione assolata e luminosa: questa pianta non teme il sole diretto. Va coltivato in casa poiché non sopporta temperature inferiori agli 8°C.
L’irrigazione è molto importante e deve essere parsimoniosa. Si annaffia solo quando il terriccio è secco e dobbiamo evitare di lasciare l’acqua nel sottovaso, poiché tutte le piante grasse sono particolarmente sensibili alle malattie fungine.
Dopo aver acquistato la piantina nei centri giardinaggio dobbiamo rinvasarla in un contenitore leggermente più grande e più decorativo del vaso nero di coltivazione. Utilizziamo...