Giugno 05, 2020
Coltivare lo Scalogno è facile e non richiede grande impegno. Lo Scalogno (Allium ascalonicum) è una pianta simile alla Cipolla, di cui è considerato una varietà, con la quale condivide caratteristiche e similitudini di utilizzo. A differenza delle Cipolle però lo Scalogno ha un bulbo composito e non unico.
Ci sono diverse varietà di Scalogno che talvolta differiscono per il colore della buccia: la più diffusa ha una buccia rosso-violacea, ma ci sono anche gialli, grigi e rosa.
COLTIVARE LO SCALOGNO: ATTENZIONE A RISTAGNI ED ERBACCE
La Scalogno si coltiva seminando i bulbi. La semina primaverile si effettua da febbraio ad aprile per una raccolta tra giugno e settembre, ma nelle zone con clima mite si può effettuare anche una semina autunnale da settembre a novembre. La pianta germina a una temperatura di 12/15°C e superiore a 5°C. La velocità di crescita dipende dalle condizioni ambientali: quando la temperatura scende troppo il bulbo va in riposo vegetativo per poi tornare a produrre nella successiva primavera. In generale possiamo stimare circa 4 mesi dalla semina alla raccolta.
Lo Scalogno è una pianta molto rustica e si adatta bene ai terreni leggeri e media consistenza: l’importante è che non ci siano ristagni idrici poiché, tende un bulbo, tende alla marcescenza in presenza di troppa umidità. Nel caso dello Scalogno, come della Cipolla, consigliamo la rotazione delle colture: evitate di coltivare lo Scalogno ogni anno sempre nella stessa aiuola dell’orto.
È sempre consigliabile preparare un letto di semina almeno una settimana prima dell’interramento dei bulbi. Oltre a una vangatura e rastrellatura superficiale, per togliere le erbacce e i sassi, possiamo stendere un ...