Il problema delle Cocciniglie e della loro invasione è molto diffuso. Questi insetti si alimentano succhiando la linfa alla pianta pungendone i tessuti. A seconda della specie considerata e della pianta ospite, le possiamo trovare su foglie, rami, tronco, frutti o radici e provocano vistosi deperimenti e danni che si spingono sino alla perdita totale della pianta medesima. Esistono Cocciniglie specifiche per la quasi totalità delle piante ornamentali e da frutto.

Nelle fasi iniziali, le loro caratteristiche e il loro modo di riprodursi possono far passare inosservata la loro presenza pur raggiungendo spesso elevati livelli di gravità.

In esterno, nelle aree temperate, si susseguono in genere da 1 a 3 generazioni l'anno. Ma si adattano bene anche agli ambienti chiusi come le serre e gli appartamenti, dove i ritmi di riproduzione possono susseguirsi senza soluzione di continuità, poiché il clima è stabile e non scende sotto le zero.

IL PROBLEMA DELLE COCCINIGLIE: COME VERIFICARE LA LORO PRESENZA

Le Cocciniglie possono collocarsi su ogni organo della pianta in quanto  sono in grado di perforare ogni tipo di tessuto con il loro robusto stiletto. Al pari degli Afidi sono estremamente prolifiche e producono una abbondante melata che imbratta la pianta. In seguito il liquido diventa preda di funghi saprofiti che sviluppano un feltro nerastro e crostoso, la Fumaggine, in grado di soffocare ulteriormente la pianta.

Le Cocciniglie sono insetti sedentari o scarsamente mobili. Nelle specie più diffuse nei nostri ambienti, il corpo delle femmine può presentarsi coperto di cera, piastre cerose, lanuggine, scudetti rigidi di varia forma oppure essere provviste di un ovisacco.  Tutti questi elementi proteggono in modo molto efficace le uova e le larve dai predatori, dagli agenti esterni oltre che dai trattamenti antiparassitari.  Da qui la necessità di non sottovalutarne la presenza e controllarne lo sviluppo sin dal loro primo insorgere per evitare gravi danni alla pianta.

QUANDO TRATTARE?

Particolarmente critica è la primavera perché in questo periodo le Cocciniglie trovano le migliori condizioni di sviluppo: vegetazione rigogliosa, tenera e abbondante con condizioni ambientali favorevoli. L’intervento deve essere il più tempestivo possibile perché si evitano ulteriori danni alla pianta e le possibilità di successo totale sono più elevate.

Anche il periodo autunno-invernale è però importante in quanto è l’epoca per eseguire la lotta preventiva.

COME TRATTARE?

Nelle primissime fasi l’intervento con detergenti come il Sapone Molle può essere di grande aiuto perché libera la pianta dall’imbrattamento della melata e toglie agli insetti le cere protettive che usano come rivestimento.

A seguire, nei casi meno gravi e a inizio infestazione, possibile applicare un prodotto naturale, come Naturen BioPolysect PfnPO, a base di olio di colza: riveste l’insetto eliminandolo per asfissia. L’applicazione andrà ripetuta 2-3 volte a distanza di circa 3 settimane.

In caso di un’infestazione grave è preferibile adottare un prodotto sistemico, in grado cioè di distribuirsi all’interno della pianta e raggiungere l’insetto attraverso la linfa. I più moderni sono altamente selettivi verso gli insetti utili come le api e in grado di proteggere la pianta per oltre un mese. Tra gli aficidi sistemici, Epik SL PFnPE è quello può vantare il maggior numero di colture autorizzate (oltre 60) e 30 insetti target.

In alternativa possiamo utilizzare Polysect PFnPO, nelle formulazioni pronto uso o concentrato, e Bastinsect PFnPO in bastoncino, particolarmente adatto per le piante in vaso.

COME PREVENIRE IL PROBLEMA

Il periodo autunno-invernale è il momento ideale per effettuare attività preventive, come per esempio l’eliminazione delle forme svernanti. Un tipo di intervento sicuramente consigliabile se la pianta è reduce da un attacco subito in primavera e in estate.

A seconda del tipo di pianta, potremo eliminare gli scudetti attraverso semplici azioni di tipo meccanico (per esempio una spazzolatura del tronco o la semplice rimozione dei rami infetti) oppure applicando BioPolysect 2-3 volte nel lasso di tempo tra l’autunno e fine inverno.