Orto e Frutteto

Come usare il Bacillus thuringiensis sulle piante contro i lepidotteri

Usare il Bacillus thuringiensis contro i Lepidotteri è una delle poche soluzioni rimaste agli hobbisti per combattere questi pericolosi parassiti dalle piante dell’orto e da frutto dopo i recenti divieti. Si tratta infatti di un prodotto naturale, consentito in agricoltura biologica e acquistabile senza patentino.

Mentre i parassiti di più piccole dimensioni, come Acari e Afidi, possono essere facilmente neutralizzati con prodotti di origine naturale, come l’Estratto di Ortica, le larve di Lepidotteri essendo più grandi presentano una certa resistenza. Si tratta di larve di farfalla che allo stadio adulto non rappresentano un problema, ma appena escono dalle uova sono particolarmente voraci e posso defogliare una pianta in pochi giorni. Alludiamo a parassiti molto noti come la Tuta absoluta (nota come Tignola del Pomodoro), le Nottue e le Cavolaie (Pieris brassicae).

Bacillus thuringiensis per difendere le piante: come agisce

Il Bacillus thuringiensis è un batterio di origine naturale che si trova facilmente anche nel terreno. Assolutamente innocuo per l’uomo e gli altri animali è un vero “nemico naturale” delle larve di farfalla.

Una volta ingerito dalla larva, il Bacillus produce spore e cristalli nell’intestino alcalino dei lepidotteri, che provocano la morte dell’insetto.

Non è efficace nei confronti delle uova o degli insetti adulti: è mirato sulle larve, meglio se colpite nei primi giorni di vita.

Come usare il Bacillus thuringiensis

Possiamo usarlo su un po’ tutte le piante edibili, cioè commestibili, quindi dell’orto o del frutteto. È particolarmente indicato per la cura di Meli, Peschi, Ciliegi, Kiwi, Viti, Cavoli, Fragole, Pomodori, Melanzane, Peperoni, Meloni e Spinaci.

Il Bacillus thuringiensis va diluito seguendo le dosi indicate sulla confezione, ben agitato e nebulizzato sul fogliame e sulle zone in cui sono presenti le larve. Usiamo acqua con pH tra 6 e 8 per non aumentare l’alcalinità della soluzione.

È abbastanza fotolabile, quindi è meglio effettuare i trattamenti verso il tramonto.

Siccome agisce per ingestione, nebulizziamo in modo uniforme su tutta la pianta coltivata, per evitare zone scoperte.

Se avete individuato delle larve, intervenite subito con un trattamento a base di Bacillus thuringiensis. Le larve non muoiono subito, quindi ripetiamo il trattamento a distanza di 7 giorni. Se necessario, in caso di volo prolungato dell’insetto con conseguente schiusa scalare delle uova, eseguiamo un terzo intervento dopo altri 7 giorni.

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