Eliminare le larve delle farfalle tempestivamente è molto importante poiché possono provocare danni ingenti.

I lepidotteri, cioè farfalle e falene, comprendo migliaia di esemplari differenti e rappresentano un problema per le piante dell’orto soprattutto quando sono allo stadio larvale. Gli adulti sono infatti innocui, se non fosse per l’abitudine di deporre le uova sulle foglie: quando si schiudono, le piccole larve hanno bisogno di nutrirsi e lo fanno rosicchiando le foglie e i frutti delle colture su cui sono nate. Poiché le uova vengono deposte a decine, l’azione delle larve, che hanno apparato boccale molto robusto, può arrivare a defogliare completamente le colture portandole alla morte.

Possiamo distinguere le larve dei lepidotteri secondo tre categorie di comportamento: i minatori scavano gallerie nelle foglie e nei fusti, i defogliatori si cibano del fogliame lasciando solo le nervature, mentre i ricamatori rosicchiano le foglie.

Il problema non colpisce solo le piante orticole e gli agrumi, ma anche le Rose, i Garofani o le Bergere, ma anche grandi alberi come Pioppi, Betulle o Castagni.

ELIMINARE LE LARVE DELLA FARFALLE: INIZIAMO DALLA PREVENZIONE

Come spesso diciamo, la prevenzione è fondamentale poiché ci permette di risolvere il problema prima ancora che si presenti. Poiché il problema è rappresentato dalle larve, il primo intervento di prevenzione è la rimozione delle uova prima che si schiudano.

Sulle piante coltivate all’esterno, in giardino o nell’orto, le uova vengono deposte in primavera, indicativamente da marzo a maggio. Sulle piante coltivate in serra invece il problema si pone per tutto l’anno, anche in inverno.

È quindi importante controllare le nostre piante con attenzione, alla ricerca delle uova: sono piccole e biancastre. Se le individuiamo possiamo facilmente rimuoverle manualmente prima della loro schiusa.

LA LOTTA BIOLOGICA

Se ci troviamo in presenza di un numero eccessivo di uova o di larve già attive dobbiamo invece ricorrere a dei trattamenti specifici. Agendo in un orto è importante utilizzare soluzioni naturali e consentite in agricoltura biologica.

Una prima soluzione è l’utilizzo di prodotti a base di estratti dei semi di Neem. I semi dell’Albero di Neem (Azadirachta indica) contengono infatti un limonoide, chiamato azadiractinaa, che svolge un’azione fagorepellente e rende il terreno e la pianta inospitali per le larve. Inoltre svolge un’azione sistemica: cioè entra nella linfa delle piante e quindi proteggere anche le foglie non ancora cresciute. Rende inospitali le colture per i parassiti, ma non per gli insetti utili.

Per una massima efficacia bisogna intervenire prontamente sulle larve alla loro prima comparsa, ripetendo se necessario il trattamento.

Un’altra soluzione è l’uso di un insetticida sistemico di origine naturale consentito in agricoltura biologica.

Nei casi più gravi possiamo ricorrere a un insetticida pirotroide che agisce rapidamente per contatto o ingestione: è sufficiente irrorarlo sulle parti della pianta colpite per risolvere il problema in pochi trattamenti. Per essendo autorizzato sulle colture orticole (PFnPE) si tratta di un agrofarmaco e va utilizzato responsabilmente e rispettando le indicazioni riportate sulla confezione.