Eliminare la Tignola del Pomodoro (Tuta absoluta) alle prime avvisaglie è importante per evitare di perdere il raccolto.

Come suggerisce il nome, la Tignola del Pomodoro è un lepidottero che si nutre di solanacee, piante come Melanzane e Peperoni, ma i danni più gravi sono quelli che causa alle piante di Pomodoro.

ELIMINARE LA TIGNOLA DEL POMODORO: IMPARIAMO A RICONOSCERLA

Le uova della Tignola del Pomodoro sono di forma cilindrica, di colore giallo e sono molto piccole, meno della metà di 1 millimetro (0,2-,04 mm). Quando le uova si schiudono ne esce una larva che, quando sarà matura, diventerà lunga circa 8 mm. Le larve in prossimità del capo hanno una linea scura. Quando la larva diventa crisalide, assume un colore che va dal verde chiaro al marrone ed è lunga circa 4 mm. Dalla crisalide nascerà infine una farfallina, lunga circa 10 mm, con antenne filiformi, una livrea grigio argenteo e piccole macchie nere sulle ali anteriori.

eliminare la Tignola del pomodoro

Il suo ciclo di vita dura dai 20 ai 60 giorni: quando diventa farfalla volerà verso altre piante vicine per depositare le uova per una nuova generazione.

La velocità con cui le Tignole del Pomodoro riescono a svilupparsi e riprodursi può essere catastrofica. Alcune ricerche hanno registrato che un campo attaccato da questi lepidotteri può perdere fino al 70% del raccolto.

CHE DANNI PROVOCA

La Tignola del Pomodoro può attaccare in vari modi le nostre piantine e in qualsiasi stadio.

Le giovani larve appena nate scavano delle gallerie (dette mine) sulle foglie e i piccioli fogliari, nutrendosi del mesofillo e lasciando l’epidermide intatta. Scava gallerie con andamento prima serpentiforme e poi a chiazza molto ampia. Successivamente le mine diventano necrotiche.

Oltre alle foglie attacca anche l’apice dei fusti delle piantine. Le larve penetrano all’ascella delle foglie e scavano piccole gallerie discendenti che causano spesso la perdita della cima e il disseccamento della vegetazione soprastante.

Infine i frutti. Le larve scavano gallerie in qualunque stadio di accrescimento e nei frutti già sviluppati penetrano preferibilmente nella zona del peduncolo provocandone il distacco. Più larve possono colpire la stessa bacca.

Oltre al danno causato dalle larve, si aggiunge il rischio di una infezione fungina. Le parti colpite dall’attacco delle larve possono infatti sviluppare colonie di funghi e batteri. Che indeboliranno ulteriormente la pianta.

COME PREVENIRE E RISOLVERE IL PROBLEMA

Il primo modo per combattere la Tignola del Pomodoro è non creare le condizioni affinché essa possa deporre le uova. Per esempio lavorando e disinfestando il terreno prima della semina o del trapianto, per eliminare le crisalidi.

In caso di attacco dovete anzitutto distruggere tutto il materiale vegetale infestato. Non usatelo per il compost, ma eliminatelo, bruciandolo o portandolo in una zona di raccolta dei residui vegetali.

Isolate le piante colpite con una rete anti insetto per evitare che si possa spargere il contagio anche alle altre piante sane.

Quindi fate un trattamento con un insetticida a base di piretro naturale consentito in agricoltura biologica. Agisce rapidamente nella protezione delle piante, ha un forte potere abbattente e prevede solo 2 giorni di carenza prima del raccolto dei frutti. È in forma liquida e va diluito in acqua (20 ml ogni 10 litri), prima di essere irrorato sulle piantine colpite dal parassita, nelle ore più fresche della giornata. Fate in modo che il trattamento copra l’intera pianta, curando in modo particolare la pagina inferiore delle foglie. Ripetere il trattamento a distanza di 7 giorni, avendo cura di indossare sempre guanti e maschera protettiva.