Eliminare la Popillia Japonica in modo tempestivo è molto importante poiché questo insetto rappresenta un vero e proprio pericolo per gli ingenti danni che può provocare. Tant’è vero che la Unione Europea l’ha inserita nel 2019 tra gli “organismi nocivi prioritari” insieme alla più famosa Xylella fastidiosa. Anche in Italia, il Ministero delle politiche agricole ha diramato un primo decreto nel 2016, sostituito nel 2018 con un nuovo regolamento. Impongono ai servizi fitosanitari regionali di effettuare campagne di prevenzione, monitoraggio e di lotta. Anche i privati sono chiamati a segnalare la presenza della Popillia Japonica sul territorio in caso di avvistamento.

Eliminare la Popillia Japonica: un insetto alieno

Se vi domandaste perché i nostri nonni non si sono mai posti il problema di eliminare la Popillia Japonica, è bene sapere che questo parassita fa parte della categoria degli “insetti alieni”: cioè quei parassiti che sono arrivati in Italia in tempi moderni, spesso all’interno di container in arrivo dall’Oriente, come è successo per esempio con la Xylella fastidiosa, il Punteruolo rosso, la Cimice asiatica e molti altri. Il problema degli “insetti alieni” è particolarmente importante poiché nel nostro Paese non esistono i nemici naturali di questi parassiti. Con il risultato che il loro sviluppo e moltiplicazione non trova ostacoli.

Originaria del Giappone, la Popillia Japonica è ormai presente anche negli Stati Uniti e in Europa: in Italia è stata avvistata per la prima volta nel 2014 nella Valle del Ticino.

Caratteristiche della Popillia Japonica

La Popillia Japonica (Newman Coleoptera Rutelidae), detto anche coleottero giapponese o scarabeo giapponese, provoca danni alle colture sia nella forma larvale sia da adulta: le larve si nutrono delle radici (quindi danneggiano anche il tappeto erboso), mentre gli insetti adulti sono polifagi e possono defogliare totalmente fino a 300 specie di piante.

Nel nord Italia la Popillia Japonica sviluppa una generazione nel corso dell’anno: le uova vengono deposte nel terreno a circa 10-25 cm di profondità per proteggerle dal gelo. La profondità è variabile poiché dipende dalla temperatura esterna: più è bassa è più le larve si dirigono verso il basso.

Come riconoscere le larve della Popillia Japonica

Una volta schiuse le uova, le larve, lunghe pochi millimetri e di colore bianco, si nutrono delle radici. Verso la fine di maggio i coleotteri adulti escono dal terreno e si nutrono delle parti aeree delle piante. Gli adulti hanno ali, ma non sono dei grandi volatori e si limitano a brevi distanze. Vivono in gruppi numerosi che raggiungono il loro apice nel mese di luglio e sono attivi fino all’autunno. Da luglio a settembre le femmine depongono nuove uova nel terreno (fino a 60 per ogni stagione) che si schiuderanno nella primavera successiva. I danni alle radici sono quindi concentrati da settembre a maggio, mentre gli adulti rovinano le piante da giugno a settembre.

Come riconoscere gli adulti di Popillia Japonica

Mentre le larve sono difficili da individuare, i coleotteri adulti hanno una lunghezza di circa 8-12 mm. Hanno una corazza di color verde metallico nella parte anteriore con riflessi bronzei sul dorso. Assomiglia all’italianissimo “Maggiolino degli orti” (Phyllopertha horticola) ma si distingue per una caratteristica unica e inconfondibile: ha 12 ciuffi di peli bianchi, 5 per ogni lato dell’addome e 2 nella parte posteriore più sviluppati.

La Popillia Japonica è riconoscibile per i 12 ciuffi di peli bianchi nella parte posteriore.

Eliminare la Popillia Japonica: sistemi di prevenzione

Come spesso diciamo, la lotta ai parassiti inizia dalla prevenzione. Abbiamo detto la Popillia Japonica non ha nemici in naturali: in realtà le Talpe sono ghiotte delle larve che trovano sottoterra, ma è sconsigliato ricorrere al loro aiuto poiché anche questi simpatici animaletti provocano danni importanti alle colture. Un incremento dell’attività delle Talpe potrebbe essere il segnale della presenza di molte larve di Popillia Japonica nel terreno. La presenza delle larve sotto il tappeto erboso si nota per gli ingiallimenti e disseccamenti del prato.

Anche gli uccelli si cibano di questi coleotteri. Posizionare delle mangiatoie in giardino per attirare gli uccelli potrebbe essere di aiuto nel controllo di questo insetto.

Una soluzione preventiva naturale consiste nel posizionare delle reti anti-insetto sulle colture da proteggere nel periodo di massima diffusione, cioè da maggio a settembre. Un’altra possibilità è il trattamento delle piante e del terreno con un prodotto a base di Olio di Neem da maggio a settembre: è un fagorepellente di origine naturale che rende poco attrattive le colture per gli insetti fitofagi. Leggi questo articolo per maggiori informazioni!

Riconoscere la presenza della Popillia Japonica nel nostro giardino non è difficile: come abbiamo visto, le sue caratteristiche fisiche sono molto particolari e facilmente individuabili. Inoltre il fatto di vivere in gruppo le rende facilmente individuabili. Infine anche il modo di rosicchiare le foglie è utile al riconoscimento: la Popillia Japonica preferisce infatti le parti morbide delle foglie e non le nervature, quindi dopo il loro passaggio lasciano solo lo “scheletro” della foglia.

Lotta alla Popillia Japonica

Poiché le larve sono nascoste nel sottosuolo e spesso lontane dalle piante, per limitare la diffusione dobbiamo intervenire sugli adulti.

Il primo intervento, se li individuiamo sulle piante, è di catturali. È sufficiente posizionare un secchio d’acqua insaponata e scuotere la pianta in modo da far cadere gli insetti nel liquido. Effettuiamo questa operazione alla mattina presto o alla sera tardi, quando questi coleotteri sono meno mobili. Con temperature inferiori ai 20°C tendono a lasciarsi cadere, mentre se fa più caldo volano via.

In caso di invasioni importanti, possiamo proteggere le nostre piante con alcuni trattamenti con un agrofarmaco: prodotti che possono essere acquistati e utilizzati solo da professionisti dotati di “patentino fitosanitario”. La scelta del tipo di insetticida dipende dalla pianta: i PFnPE sono destinati alle piante dell’orto e del frutteto (Prodotto Fitosanitario per Piante Edibili) mentre i PFnPO sono per le specie ornamentali.

Possiamo ricorrere a insetticidi sistemici o per contatto-ingestione. Gli insetticidi sistemici penetrano nella linfa e si distribuiscono nel fogliame, proteggendo anche le foglie che si svilupperanno dopo il trattamento.