Eliminare la Muffa Grigia tempestivamente è importante perché può danneggiare velocemente un intero raccolto. La Muffa Grigia o Botrite (Botrytis cynerea) è un fungo estremamente polifago in grado di aggredire numerose piante da frutto, ortive e ornamentali. In particolare: Vite, Fragola, Pomacee, Drupacee, Solanacee, Cucurbitacee, Rose, Ciclamini, Azalee, Begonie e Crisantemi.

Tutti gli organi aerei della pianta possono venire colpiti ma, a seconda della pianta ospite, possiamo trovarla di volta in volta sui boccioli fiorali, i grappoli, i frutti o anche le foglie. Possono inoltre venire colpiti gli organi sotterranei (bulbi, tuberi e rizomi) durante il periodo di conservazione.

ELIMINARE LA MUFFA GRIGRIA: COME RICONOSCERE I PRIMI SINTOMI

L’attacco è in genere preceduto da un periodo caldo, fortemente umido o piovoso ed è favorito da una fitta vegetazione e impianti troppo densi. A seconda dell’organo colpito i sintomi possono variare:

  •  i fiori e i boccioli: non si aprono regolarmente, si ricoprono di una caratteristica efflorescenza grigiastra e disseccano rapidamente;
  •  le foglie: quelle piccole aree in corrispondenza del bordo imbruniscono e poi disseccano;
  •  acini della Vite: si ricoprono di una muffa grigiastra che si diffonde rapidamente anche all’intero grappolo. Sugli essudati che fuoriescono si innescano anche dei marciumi molli e fermentazioni secondari.
  •  Fragola e altre infruttescenze: evidenziano dapprima un leggero imbrunimento che diffondendosi assume una tonalità grigia e alla fine si ricoprono di muffa.  Anche in questo caso è possibile osservare il disfacimento dei tessuti molli;
  •  tuberi e bulbi: su di essi compaiono aree necrotiche brunastre che poi si evolvono in estesi marciumi ricoperti di muffa.

 

LA PREVENZIONE

I germi della Botrytis cynerea sono naturalmente presenti nell’ambiente attraverso i residui di vegetali infetti e il micelio sparso nell’ambiente. Partendo da queste basi, la malattia può presentarsi ogni volta che si verifichino le condizioni climatiche favorevoli: temperature tra i 20/25°C e una umidità relativa superiore al 90% favorita da una prolungata bagnatura della pianta. Molto frequentemente la diffusione della malattia avviene per contatto fra organi infetti e organi sani.

Le misure agronomiche di difesa per eliminare la Muffa Grigia sono principalmente mirate a mitigare l’effetto delle condizioni di elevata umidità e a ridurre l’inoculo nell’ambiente. A seconda se si opera in coltura protetta (serre o abitazioni) o in pieno campo, si potranno arieggiare gli ambienti, effettuare potature di sfoltimento della vegetazione e ridurre o razionalizzare l’irrigazione, per esempio evitando di bagnare la chioma della pianta.

Le parti malate vanno tagliate ma non gettate nel compostaggio, per evitare di reimmettere le spore nell’ambiente coltivato. Bruciare le parti infette è una ottima soluzione.

QUANDO TRATTARE?

L’intervento deve sempre tenere conto dell’andamento stagionale.

Nel caso specifico della Vite possiamo individuare almeno 4 stadi vegetativi a rischio infettivo:

  1.  fine fioritura,
  2.  pre-chiusura grappolo,
  3.  invaiatura,
  4.  circa tre settimane prima della raccolta.

Nei vigneti più suscettibili e nelle annate umide la strategia prevalente prevede almeno 2 trattamenti di cui il primo in pre-chiusura grappolo e il secondo in una fase intermedia fra l’invaiatura e le 2-3 settimane prima della vendemmia.

Sulla maggior parte delle colture ornamentali e da orto, quando i rischi di temperatura e umidità si prolungano, è bene ricorrere ad applicazioni con prodotti di contatticidi.

ELIMINARE LA MUFFA GRIGIA: CON QUALI PRODOTTI

Non va dimenticato che i Sali di rame, favorendo l’inspessimento della cuticola, hanno anche un’azione preventiva contro la Muffa Grigia e sono consentiti in agricoltura biologica.

Per eliminare la Muffa Grigia in agricoltura professionale si utilizzano anche gli antagonisti naturali della Botrytis cynerea. Come il Bacillus subtilis, il Bacillus amyloliquefaciens, l’Aureobasidium pullulans e il Pythium oligandrum: nonostante le complessità di applicazione possono fornire interessanti risultati.

Tra i più facili prodotti contatticidi di recente introduzione, suggeriamo l’Idrogenocarbonato di Sodio. e la nuova miscela di estratti terpenici (eugenolo, timolo e geraniolo) nota come 3logy (acquistabile e utilizzabile solo con patentino fitosanitario).

L’Idrogenocarbonato di Sodio è un prodotto naturale ed è consentito in agricoltura biologica: è una polvere cristallina bianca che crea un ambiente sfavorevole allo sviluppo dei funghi e quindi protegge le piante dall’attacco della Muffa Grigia, dell’Oidio e della Ticchiolatura. Si scioglie in acqua e si spruzza sulle piante alla prima comparsa dei sintomi: innalzando il pH sulla superficie fogliare, agisce per contatto disidratando le spore e facendo collassare le pareti delle cellule fungine. Si può utilizzare sia sulle piante ornamentali sia su quelle da orto e frutto: nel caso delle piante edibili è consigliabile attendere almeno un giorno prima di consumare i frutti.

La miscela di estratti terpenici, 3logy, è stata studiata in particolare per curare la Botrite delle Vite. È una combinazione di tre nuovi terpeni, cioè sostanze attive di origine naturale e altamente efficaci contro la Botrite. La formulazione GO-E Technology, sospensione di microcapsule di origine naturale, attiva infatti il rilascio dei principi attivi quando le condizioni ambientali sono favorevoli allo sviluppo della Botrite, liberando l’attività di questo fungicida. Essendo un prodotto a base di molecole organiche, ha un bassissimo tempo di carenza e si può utilizzare fino a 3 giorni dalla raccolta su vite da vino e a 7 per uva da tavola, senza interferire sugli aromi dell’uva e le fermentazioni in cantina.