Curare il Corbezzolo non è difficile e possiamo coltivarlo facilmente sia in vaso sia in giardino. Il Corbezzolo (Arbutus unedo) chiamato anche albatro o arbuto o rossello, è un arbusto sempreverde della famiglia delle Ericaceae molto diffuso in Europa. Fino a qualche decennio fa, il Corbezzolo era un albero molto popolare, usato per l’abbellimento di giardini e per sfruttarne i frutti dolci e aciduli: in autunno sbocciano i fiori bianchi da cui le api suggono il nettare per trarne un dolce miele, e tra novembre e dicembre vengono raccolti i frutti rossi, tondi e granulosi per essere mangiati o cotti con lo zucchero per farne marmellate.

Il Corbezzolo ha anche un’altra caratteristica peculiare. A causa della prossimità del periodo di fioritura rispetto a quello di fruttificazione, capita di vedere sui rami del Corbezzolo i fiori bianchi insieme ai frutti rossi tra le foglie verdi delle fronde. Poiché l’unione di bianco, rosso e verde rappresenta il tricolore italiano, nel Risorgimento il Corbezzolo è stato adottato come simbolo patrio italiano. Anche per questa ragione, i tanti colori offerti dalla pianta, il Corbezzolo viene utilizzato nel giardinaggio ornamentale.

In Italia, fra l’altro, il Corbezzolo è stato apprezzato e coltivato storicamente fin dai tempi antichi. Basti pensare che il monte Conero, vicino ad Ancona, prende il suo nome dal termine kòmaros usato dagli antichi Greci per indicare i Corbezzoli, poiché si presume che in antichità fosse ricco di queste piante.

CURARE IL CORBEZZOLO IN GIARDINO

In natura i Corbezzoli sono diffusi dalle coste del Mediterraneo occidentale fin sulle scogliere irlandesi e la loro altezza varia dai 2 agli 8 metri. È possibile coltivarlo sia in giardino sia in un vaso, ma in entrambi i casi è consigliabile acquistare un esemplare già adulto: il Corbezzolo è una specie longeva, in alcuni casi plurisecolare, e bisogna aspettare parecchi anni prima che attecchisca.

La pianta di Corbezzolo richiede un ambiente soleggiato con un clima mite. Nelle regioni del centro-nord è meglio una posizione soleggiata, mentre al sud cresce bene anche in mezz’ombra. Teme invece i venti freddi invernali: va individuato un luogo non troppo esposto. Nel nord, nei primi anni di impianto, è consigliabile proteggere la pianta con un tessuto-non-tessuto nei mesi più freddi.

L’irrigazione è importante soprattutto nel primo anno di impianto: dovrà essere regolare specialmente nei mesi più caldi. In seguito la pianta spingerà le sue radici in profondità e saranno sufficienti le piogge, che dovranno essere integrate in estate in presenza di giornate siccitose o lunghi periodi senza pioggia.

LA COLTIVAZIONE IN VASO

Per il trapianto e il rinvaso suggeriamo un terreno ben drenato, con un pH tendente all’acido: un substrato per agrumi, solitamente a base acida, è la scelta migliore. Poiché la pianta temi i ristagni idrici, che possono provocare asfissia e marciumi radicali, stendiamo sul fondo del vaso uno strato di 5 cm di argilla espansa prima di inserire il terriccio.

Poiché i nutrimenti contenuti nel vaso sono destinati a finire, andranno integrati con un programma di concimazione con un fertilizzante liquido per agrumi. In alternativa possiamo usare un concime a lenta cessione, sempre specifico per agrumi.

I NEMICI NATURALI

Sono frequenti gli attacchi sia di Afidi sia ai funghi, come la Septoria undenonis che si manifesta con macchie giallastre sulle foglie.

  1. Terriccio Agrumi KB PREMIUM
    Terriccio Agrumi KB PREMIUM
    Rating:
    0%
    A partire da 5,49 €
    Aggiungi alla lista desideri