Quando ci accingiamo a coltivare una pianta acidofila dobbiamo considerare le particolari esigenze di queste piante. Sono infatti dette acidofile perché prediligono substrati di coltivazione con un pH inferiore a 7, cioè acido. Se il terreno non è abbastanza acido, queste piante non riescono ad assorbire alcuni elementi nutritivi, come il Ferro o il Manganese, e vanno in crisi e possono soffrire, per esempio, di clorosi. Una fisiopatia tipica delle Acidofile che fa ingiallire il fogliame ed è causata da una carenza di Ferro.

Come coltivare una pianta acidofile: cosa è il pH del terreno?

Il substrato di coltivazione in cui cresce la pianta, sia in vaso sia in giardino, ha un pH, cioè un certo grado di acidità o alcalinità. Si misura su una sala da 1 a 14 e un terriccio neutro è pari a 7. Al di sotto di 7 siamo in presenza di un terriccio acido, al contrario se è superiore a 7 si tratta di un terriccio basico o alcalino.

Il pH è importante perché influenza le condizioni di crescita delle piante. Se il pH è molto acido o molto alcalino, molti microorganismi utili per le piante non riescono a vivere e a riprodursi.

Nei terreni alcalini, per esempio, la disponibilità di alcuni elementi nutritivi, come Ferro e Manganese, è spesso carente o non in quantità sufficienti per essere assorbiti dalle radici delle piante Acidofile.

Al contrario un terreno troppo acido non adatto per coltivare Iris, Rose e Tulipani che richiedono un substrato alcalino.

L’analisi del pH del terreno di un giardino può essere affidata a un laboratorio specializzato per ottenere la massima precisione, oppure possiamo ricorrere a un kit fai da te facilmente trovabile nei centri giardinaggio.

Quali sono le piante acidofile che si possono coltivare in vaso?

Non c’è un modo o una regola per stabilire se una pianta è acidofila o meno. Però ci sono lunghi elenchi che possiamo consultare che riassumo le principali piante acidofile e quelle che prediligono un substrato tendente all’acido. Qui sotto vi elenchiamo gli arbusti e le erbacee che possiamo coltivare in vaso!

  • Acero giapponese
  • Andromeda
  • Azaleea
  • Calla
  • Camelia
  • Clivia
  • Corbezzolo
  • Equiseto
  • Erica
  • Felce
  • Gardenia
  • Giglio
  • Hamamelis
  • Kalmia
  • Leucothoe
  • Lillà
  • Magnolia
  • Mimosa
  • Mirtillo
  • Ortensia
  • Pieris
  • Rododendro
  • Skimmia
  • Vinca

Trapianto e concimazione delle piante acidofile

La coltivazione delle piante in vaso è più semplice, poiché sarà sufficiente utilizzare un terriccio specifico per queste piante, quindi con un pH adatto per la loro coltivazione.

In questa notizia potete scoprire come modificare l’acidità del terreno in giardino!

Per mantenere il giusto grado di pH e offrire alla pianta il giusto flusso di nutrienti, dobbiamo prevedere un ciclo di concimazione, poiché le sostanze nutritive contenute nel terriccio del vaso sono destinate a esaurirsi.

A seconda del tipo di pianta e del tempo che possiamo dedicare, possiamo scegliere tra concimi a lenta cessione e ad azione rapida. Naturalmente tutti specifici per piante acidofile.

Nei concimi granulari a lenta cessione gli elementi nutritivi sono racchiusi in una membrana che li rilascia lentamente al terreno, garantendo la concimazione per molti mesi. I nuovi fertilizzanti a cessione programmata garantiscono una protezione di 6 mesi, mentre i fertilizzanti biologici arrivano fino a 3 mesi. Il nostro impegno sarà quindi ridotto a dover interrare i granuli nel terreno 2/4 volte all’anno.

I concimi liquidi vanno invece miscelati all’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni durante tutto il periodo vegetativo della pianta e hanno un “effetto rapido” perché gli elementi nutritivi sono in una forma subito disponibile per le radici.

Tra i concimi naturali e consentiti in agricoltura biologica segnaliamo il Sangue di Bue. Un fertilizzante organico a base di Azoto (N) e ricco di Ferro che consente di correggere la presenza di Azoto nei terreni troppo calcarei e quindi non adatti per coltivare le Acidofile. È disponibile in formato liquido e pronto all’uso o granulare.

Come irrigare le piante acidofile

Oltre al substrato e ai concimi, dovremo prestare attenzione anche all’acqua per l’irrigazione. Un’acqua troppo calcarea col tempo aumenterà il pH del terriccio, rendendo vane le nostre concimazioni. Meglio usare l’acqua piovana o con pH neutro.