Coltivare lo Scalogno è facile e non richiede grande impegno. Lo Scalogno (Allium ascalonicum) è una pianta simile alla Cipolla, di cui è considerato una varietà, con la quale condivide caratteristiche e similitudini di utilizzo. A differenza delle Cipolle però lo Scalogno ha un bulbo composito e non unico.

Ci sono diverse varietà di Scalogno che talvolta differiscono per il colore della buccia: la più diffusa ha una buccia rosso-violacea, ma ci sono anche gialli, grigi e rosa.

COLTIVARE LO SCALOGNO: ATTENZIONE A RISTAGNI ED ERBACCE

La Scalogno si coltiva seminando i bulbi. La semina primaverile si effettua da febbraio ad aprile per una raccolta tra giugno e settembre, ma nelle zone con clima mite si può effettuare anche una semina autunnale da settembre a novembre. La pianta germina a una temperatura di 12/15°C e superiore a 5°C. La velocità di crescita dipende dalle condizioni ambientali: quando la temperatura scende troppo il bulbo va in riposo vegetativo per poi tornare a produrre nella successiva primavera. In generale possiamo stimare circa 4 mesi dalla semina alla raccolta.

Lo Scalogno è una pianta molto rustica e si adatta bene ai terreni leggeri e media consistenza: l’importante è che non ci siano ristagni idrici poiché, tende un bulbo, tende alla marcescenza in presenza di troppa umidità. Nel caso dello Scalogno, come della Cipolla, consigliamo la rotazione delle colture: evitate di coltivare lo Scalogno ogni anno sempre nella stessa aiuola dell’orto.

È sempre consigliabile preparare un letto di semina almeno una settimana prima dell’interramento dei bulbi. Oltre a una vangatura e rastrellatura superficiale, per togliere le erbacce e i sassi, possiamo stendere un concime pellettato specifico per orto consentito in agricoltura biologica con basso tenore di Azoto (N) e irrigare l’aiuola. Nel lasso di tempo tra la preparazione del letto e la semina vera e propria, avremo modo di verificare che il drenaggio dell’acqua sia ottimale, per esempio in caso di pioggia o di irrigazione, così come potremo estirpare facilmente le erbacce che quasi sicuramente cresceranno.

La messa a dimora dei bulbi di Scalogno si effettua mantenendo una distanza di 25/30 cm tra le file e di 15 cm tra un bulbo e l’altro. Il bulbo va posizionato con la punta verso l’alto a una profondità di circa 2 cm, in modo da essere totalmente coperto di terra.

Durante il primo sviluppo delle piantine dovremo controllare lo sviluppo di eventuali piante antagoniste.

Il momento della raccolta avviene tra giugno e agosto, quando le piantine iniziano a ingiallire. Lo Scalogno può essere conservato in un luogo fresco e arieggiato per molto tempo.