Se avete iniziato a coltivare la Tigridia in marzo-maggio in questi giorni, da luglio a ottobre, vedrete sbocciare i suoi incantevoli e coloratissimi fiori, che sembrano simili alle Orchidee.

La Tigridia è un bulbo da fiore primaverile, la stagione in cui va trapiantato, e dà luogo a una bella pianta con lunghe foglie lanceolate sempreverdi e grandi fiori (fino a 10 cm di diametro!) molto colorati. Esistono molte varietà di Tigridia, la più nota è la Tigridia pavonia, e i colori possono variare dal giallo al rosso, dall’arancio al lilla, dal rosa al bianco. I fiori durano pochi giorni ma la pianta ne produce molti : ogni ramo ospita fino a 8 fiori che sbocceranno progressivamente nel tempo.

COLTIVARE LA TIGRIDIA: NON AMA CRESCERE IN VASO

La Tigridia non cresce bene in vaso e predilige uno sviluppo in piena terra. Poiché i bulbi di Tigridia non tollerano il freddo al di sotto dei 5-10°C, non in tutte le Regioni italiane possiamo coltivare questa pianta in giardino come perenne. Nelle zone più fredde può essere utilizzata in giardino ma avendo l’accortezza di recuperare i bulbi quando le temperature scendono, per conservarli in un luogo protetto e asciutto dopo averli fatti ben asciugare all’aria.

Scegliamo una posizione molto assolata per garantire belle e lunghe fiorite. Cresce bene anche in mezz’ombra ma fiorisce meno.

La lavorazione del terreno dell’aiuola che ospiterà i bulbi è molto importante, poiché prediligono un terreno soffice. Durante questa azione, incorporiamo una dose di concime granulare a lenta cessione per piante da fiore che garantirà i necessari nutrienti fino alla fioritura. Quindi inseriamo i bulbi nel terreno, ricordando che andranno coperti con uno strato di terra pari alla loro altezza. Possiamo mantenere una distanza di 10 cm tra un bulbo e l’altro.

L’irrigazione dovrà essere regolare durante il periodo primaverile ed estivo, prestando attenzione a non far seccare il terreno ma neanche a inondarlo con irrigazioni eccessive. Come tutti i bulbi soffre per i ristagni d’acqua che portano alla marcescenza del rizoma. In autunno e in inverno, quando la pianta va in risposo vegetativo, saranno sufficienti le piogge.