Coltivare la Sassifraga in vaso è possibile. I suoi fiorellini, che sbocciano in primavera in vari colori tra il bianco e varie tonalità di rosa, offrono un tocco di colore in ambienti spesso molto aspri e freddi come quelli alpini, da cui il nome Sassifraga, cioè “pianta che spacca le rocce”. Molto spesso, la Sassifraga, in virtù del suo nome, viene fatta crescere in terreni rocciosi, e a volte viene usata per riempire gli spazi vuoti di qualche muretto in pietra.

Diffusa un po’ in tutto l’emisfero settentrionale, dal nord del Mediterraneo al Giappone, fino ad arrivare al litorale artico, la Sassifraga è particolarmente apprezzata per la sua adattabilità, anche se prediligono un ambiente luminoso con un clima temperato, dai 7°C ai 18°C.

Cresce in forma di piantine alte circa 10 cm, che si distendono sul suolo come tappezzanti. L’effetto sulle aiuole è particolarmente suggestivo: al momento della fioritura, si possono trasformare in nuvole colorate.

Esiste però una specie di Sassifraga particolarmente indicata per la coltivazione in vaso: la Saxifraga stolonifera, che resiste anche fino a 0°C.

COLTIVARE LA SASSIFRAGA: ATTENZIONE AI RISTAGNI

Per la coltivazione in vaso, possiamo utilizzare un terriccio specifico per piante da fiore, avendo cura di posizionare sul fondo del contenitore uno strato di argilla espansa, per migliorare il drenaggio dell’acqua in eccesso.

Nel periodo della germinazione, dalla primavera all’estate, possiamo stimolare la fioritura con un fertilizzante liquido per piante da fiore, da miscelare con l’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni.

La sete d’acqua della Sassifraga dipende dalle condizioni stagionali: mentre d’inverno può essere lasciata alla cura delle precipitazioni, in primavera e soprattutto in estate va innaffiata regolarmente non appena si noti il terreno asciutto. Non eccediamo nelle irrigazioni, per evitare pericolosi ristagni.

Va rinvasata ogni anno, all’inizio della primavera, usando un contenitore leggermente più grande e sostituendo il terriccio esausto con un nuovo terriccio per rinvasi.

Da pianta rustica qual è, la Sassifraga non ha bisogno di molte altre attenzioni se non la rimozione, alla fine della fioritura, delle parti secche, danneggiate o colpite dall’attacco di insetti come afidi e cocciniglie, che vanno combattuti e debellati soprattutto prima della ripresa vegetativa con alcuni trattamenti preventivi.