Coltivare la Santolina è una buona idea poiché questa pianta aromatica ha molte peculiatità. I piccoli arbusti mediterranei, come Salvia e Rosmarino, sono molto apprezzati un po’ per la loro versatilità rispetto al clima del nostro paese, un po’ perché non richiedono grosse cure per la loro coltivazione.  La Santolina, rispetto alle altre erbe aromatiche, è un po’ meno conosciuta ma altrettanto interessante.

Ultimamente è coltivata per la bellezza semplice e vivace dei suoi fiori, piccoli batuffoli gialli che fanno capolino sui lunghi rami color cenere e che da giugno ci donano la loro bellezza per tutta l’estate. Appassiti, possono essere ingredienti di varie ricette e tisane e, raccolti in un sacchetto traspirante, servono come antitarme.

Inoltre, pare che la Santolina abbia un aroma repellente per le zanzare, il che la rende ancora più utili per i terrazzi delle città in pianura, più soggette all’invasione di questi insetti.

COLTIVARE LA SANTOLINA IN VASO

Da pianta tipica delle coste dei nostri mari, la Santolina ama climi caldi e luminosi. Va quindi coltivata negli angoli più esposti alla luce diretta del sole. Tollera invece molto poco il freddo e i venti invernali e va riparata alla base con una pacciamatura nel momento in cui la temperatura scende sotto i 7 o 8°C.

Il periodo consigliato per mettere a dimora la nostra Santolina è negli ultimi giorni dell’inverno, usando un terriccio per erbe aromatiche. È bene aggiungere, sul fondo del vaso, delle palline di argilla per migliorare il drenaggio dell'acqua in eccesso. Se viene coltivata in giardino possiamo usare della ghiaia al posto dell'argilla.

CONCIMAZIONE E IRRIGAZIONE

Il periodo giusto per la concimazione della Santolina invece è l’autunno con un prodotto granulare a lenta cessione. Durante il periodo della fioritura possiamo stimolare la crescita della pianta con un fertilizzante liquido per piante orticole da aggiungere ogni venti giorni nell'acqua per l'irrigazione. La Santolina ha modeste esigenze e in giardino è sufficiente la concimazione autunnale. Ma per la coltivazione in vaso dobbiamo considerare che le sostanze nutrive contenute nel pane di terra sono destinate a esaurirsi e dobbiamo reintegrarle periodicamente.

Originaria di zone aride e siccitose, normalmente la Santolina non ha bisogno di molta acqua. Per buona parte dell’anno, può essere sufficiente lasciare il compito di irrigare alle precipitazioni stagionali, tranne che in periodi di siccità e nei mesi caldi, nei quali è bene innaffiare ogni settimana. In funzione anche delle dimensioni del vaso (in quelli piccoli l'acqua evapora più velocemente) e dell'umidità del terreno superficiale.

In primavera, poco prima dello spuntare delle prime gemme, è il momento della cimatura dei rametti, per rimuovere i rami secchi, malati o danneggiati.

È bene anche controllare saltuariamente la nostra Santolina per combattere e scongiurare eventuali attacchi di afidi o di malattie fungine nei casi di basse temperature o grande umidità.