Potete coltivare la Lobelia se state cercando una pianta per il terrazzo che è facile da coltivare, non ha pretese e dona bellissime fioriture. Dietro il nome "Lobelia", in realtà, non c’è una singola pianta ma un genere. Le Lobelie appartengono alla stessa famiglia delle Campanule ed esistono circa 400 specie spesso molto differenti fra loro: alcune sono annuali e altre perenni, alcune possono crescere fino a 3 metri mentre quelle ornamentali che troviamo nei centri giardinaggio si fermano a 50 cm e c’è anche una specie acquatica. Tutte sono riconoscibili dai fiori a forma a ventaglio che, a seconda della specie, possono differire per i colori e il periodo e la durata della fioritura.

Spesso indichiamo genericamente con il termine Lobelia la Lobelia erinus che è la specie ornamentale più diffusa in Italia con i suoi fiori viola, anche se esistono delle varietà azzurre, bianche e rosa. Tra le altre specie possiamo ricordare la Lobelia excelsa con fiori rosa-rossi e resistente alle basse temperature, la Lobelia speciosa che produce tanti fiori sulle tonalità dal rosa al viola, la Lobelia laxiflora con fiori rossi e gialli e la Lobelia cardinalis che è una pianta acquatica erbacea che produce bellissimi fiori rosso cardinale, da cui prende il nome.

Coltivare la Lobelia: attenzione al freddo

Poiché è una pianta proveniente da paesi tropicali del centro e del sud America, spesso viene coltivata in giardino come pianta annuale, poiché non tutte le specie resistono alle basse temperature. La temperatura ideale di coltivazione della Lobelia è sui 18-20°C; inizia a dare dei problemi sotto i 10°C e anche quando c’è un caldo eccessivo specialmente se è esposta al sole.

Oltre che per la bellezza dei suoi fiori, la Lobelia è apprezzata nei giardini anche per la facilità con cui si riesce a coltivarla con successo e la rapidità della sua crescita: in un ambiente favorevole, dalla semina alla germogliazione delle piantine adulte possono passare anche solo due mesi. Le piante continuano la loro vita finché non vengono investite dai primi freddi autunnali e seccano.

Se invece coltiviamo una specie perenne di Lobelia in vaso sul terrazzo abbiamo la possibilità di proteggerla dal freddo in una serra o spostandola in casa durante i mesi invernali.

Per la coltivazione in vaso è consigliata la Lobelia erinus, di piccole dimensioni e può essere abbinata ad altri fiori, oppure la Lobelia excelsa che resiste alle basse temperature.

Consigli per la coltivazione

L’ambiente ideale per la crescita della Lobelia deve essere luminoso, ma riparato dall’esposizione diretta dal sole, quindi semi-ombreggiato. In giardino viene spesso utilizzata ai piedi di piante più grandi che garantiscono una luce filtrata.

Possiamo utilizzare un terriccio specifico per piante da fiore, avendo cura di posizionare uno strato di biglie di argilla espansa sul fondo del contenitore per migliorare il drenaggio.

Poiché le risorse del terriccio contenute nel vaso sono destinate a esaurirsi velocemente, possiamo aiutare la fioritura con unconcime liquido per piante da fiore ogni dieci giorni nel periodo di sviluppo delle piantine. In alternativa possiamo usare un concime granulare a lenta cessione, che rilascia gradualmente le sostanze nutritive: per la coltivazione in vaso c'è anche in formato in bastoncino, molto comodo da infilare nel terriccio e dura per 2 mesi.

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La Lobelia ha bisogno di un terreno e di un clima umido; va quindi innaffiata frequentemente, specie nel momento più intenso della fioritura e nei giorni caldi dell’estate. Attenzione però ai ristagni d’acqua presenti nel sottovaso: in estate evaporano velocemente, ma nelle altre stagioni è bene svuotare il sottovaso dell’acqua in eccesso poiché potrebbe provocare marciumi e asfissia radicale.

La Lobelia è una pianta rustica, facile da coltivare, che non ha bisogno di potature né di ulteriori cure. Se vogliamo limitare la crescita della pianta, naturalmente possiamo tagliare i rami. In primavera possiamo rinvasarla in un contenitore più grande.

Attenzione: molte specie di Lobelia sono tossiche e in grandi dosi possono portare seri problemi all’organismo.