Quella di coltivare la Echeveria, grazie alla sua forma regolare e geometrica, è la scelta perfetta per chi ama l’ordine e il minimalismo. Appartenente alla famiglia delle Crassulacee ed è una pianta succulenta originaria del Messico molto diffusa nel nostro paese, dove trova le condizioni favorevoli per crescere rigogliosa.

L’Echeveria è caratterizzata da rosette di foglie grasse, addensate fra loro e spiralate, di colore grigio-verde, verde smeraldo oppure variegate con tonalità viranti dal verde al rosso.

Le rosette possono rimanere appiattite sul terreno o innalzarsi all’apice di rami legnosi. Da marzo a luglio spuntano dalla pianta lunghi steli che portano infiorescenze in cima composte da piccoli fiori a calice stellato nei toni del bianco, giallo, arancio o rosso.

COLTIVARE LA ECHEVERIA: ATTENZIONE ALLE IRRIGAZIONI

L’Echeveria, se coltivata in piena terra, può formare veri e propri cuscini vegetali nei giardini o nelle zone rocciose, ma solo nelle aree più miti del nostro Paese. La pianta infatti, a seconda della varietà, può sopportare fino 7°C: quindi nelle Regioni più fredde è meglio coltivarla in vaso e spostarla in casa in inverno.

Se viene coltivata in vaso, si possono utilizzare ciotole basse, in quanto l’apparato radicale non è molto esteso.

La terra deve essere leggera, soffice e porosa ed è quindi consigliabile utilizzare un terriccio per piante grasse. Prima del rinvaso, aggiungiamo sul fondo del contenitore uno strato di biglie di argilla espansa per migliorare il drenaggio dell’acqua in eccesso.

Le annaffiature dovranno essere regolari e abbondanti da maggio a settembre, per poi essere sospese il resto dell’anno. Prima di innaffiare, controllate sempre che il terriccio sia ben asciutto: sarà sufficiente infilare un dito nel substrato. Attenzione agli eccessi idrici, che possono provocare malattie fungine e marciumi radicali. Nel caso delle piante grasse e succulente, vale la regola del “meglio poca che troppa”.

Come abbiamo visto, l’Echeveria si può coltivare anche in piena terra ma solo nelle zone costiere più miti del sud Italia e sulle coste tirreniche fino al Lazio. Scegliamo una posizione riparata, ma in pieno sole. Nel resto d’Italia, si coltiva solo in vaso: può stare all’aperto senza protezioni da aprile a ottobre mentre nei restanti mesi va spostata in un ambiente protetto e fresco.

Scegliete una posizione lontana da passaggi frequenti: gli urti potrebbero spezzare con grande facilità i rami e le foglie.

Per facilitarne lo sviluppo è consigliabile miscelare all’acqua per l’irrigazione un concime liquido specifico per piante grasse, ogni 15 giorni da marzo ad agosto.