Coltivare la Calluna sul terrazzo ci offre la possibilità di donare agli angoli esterni del nostro appartamento un tocco di bellezza delicata, mettendoci però alla prova con una pianta che, nella sua rusticità, richiede comunque l’adozione di attenzioni particolari.

La Calluna (Calluna vulgaris) è conosciuta anche come Brugo o Erica selvatica, per la grande somiglianza con la piccola pianta dai fiori fucsia. Avendo un periodo di fioritura che cade tra i mesi di agosto e novembre, con la sua bellezza ci accompagna verso l’inizio dell’inverno.

COLTIVARE LA CALLUNA: BELLA DA SOLA O IN COMPOSIZIONE CON ALTRE PIANTE

L’ambiente ideale per crescere una Calluna dev’essere luminoso, esposto alla luce del sole ma sufficientemente riparato dai raggi troppo intensi. La Calluna non ama il caldo troppo secco e troppo caldo, ma in compenso può resistere ai venti gelidi dell’inverno e al gelo.

Dopo l’acquisto la Calluna va subito rinvasata poiché il vaso di coltivazione è spesso molto piccolo. Possiamo utilizzare delle ciotole da appendere oppure delle balconiere da agganciare alla ringhiera. La Calluna è bella sia da sola, per dare un colpo di colore viola, sia in composizione con altre piante, per esempio i Cavoli ornamentali o i Ciclamini. Utilizzate un terriccio per piante acidofile poiché la Calluna preferisce un substrato a base acida.

Spesso la Calluna viene utilizzata come pianta annuale; se volete invece coltivarla tutto l’anno, il rinvaso va ripetuto periodicamente in primavera, ogni volta che le radici del sempreverde avranno riempito il contenitore, compromettendo la nutrizione della pianta.

Sempre in primavera, è consigliabile cimare la pianta di eventuali fronde troppo estese ed eliminare le foglie danneggiate e i fiori appassiti.

La Calluna ha bisogno di un terreno molto fertile per crescere e va concimata ogni due settimane in autunno con un fertilizzante liquido per piante acidofile, periodo in cui la pianta è maggiormente impegnata nella fioritura. Le dosi di concime andranno via via diminuite con l’arrivo dell’inverno.

L'IRRIGAZIONE VA CALIBRATA PER EVITARE MALATTIE FUNGINE

L’irrigazione della Calluna va condotta con misura e con particolari cautele. La frequenza delle innaffiature va intensificata in autunno e diminuita in inverno, fino a riservarla solo nei momenti in cui il terreno comincia ad asciugarsi eccessivamente, per poi riprendere gradatamente a primavera inoltrata e in estate.

Nei mesi caldi, può essere necessario spruzzare la pianta regolarmente con un vaporizzatore, per garantire l’umidità del terreno e dell’ambiente intorno.

È necessario fare attenzione anche alla scelta dell’acqua, che non dev’essere troppo calcarea. Un rimedio diffuso consiste nel lasciarla almeno un giorno nell’innaffiatoio prima di distribuirla alla pianta o di innaffiarla quasi esclusivamente con acqua piovana. Anche la temperatura è importante: è necessario innaffiare con acqua a temperatura ambiente: assolutamente non fredda.

La Calluna difficilmente rappresenta una portata appetitosa per insetti o parassiti, in compenso è molto vulnerabile alle malattie di origine fungina e al rischio di marciume delle radici. Vi consigliamo di prestare molta attenzione al drenaggio e alla presenza di ristagni d’acqua. Evitate quindi di lasciare l’acqua nel sottovaso: attendente 15 minuti dopo l’irrigazione e poi svuotatelo.