Possiamo coltivare il Vischio in giardino? Tutti conosciamo l’antica tradizione di baciarsi nella notte di Capodanno sotto un ramoscello di Vischio per ingraziarsi un futuro più fortunato, ma pochi conoscono le caratteristiche di questa particolare pianta.

Il Vischio (Viscum album) è una pianta sempreverde cespugliosa che ha la caratteristica di essere epifita, cioè cresce senza bisogno della terra, un po’ come le Orchidee. A differenza delle Orchidee però, che non danneggiano le piante su cui crescono, il Vischio ha un atteggiamento parassita e si nutre della linfa della pianta su cui si sviluppa. In particolare è un emiparassita (cioè un “quasi parassita”), poiché assorbe solo l’Azoto, che non riesce a reperire tramite la fotosintesi.

Va però detto che il Vischio non rovina le piante ospitanti e arreca pochi danni: la pianta rimane contenuta e non tende a svilupparsi eccessivamente.

All’inizio della primavera, in marzo-aprile, i rami del Vischio producono piccoli fiorellini bianco/gialli mentre in autunno donano delle piccole bacche rotonde, di colore biancastro translucido e con consistenza gelatinosa e collosa. Le bacche sono molto importanti per la diffusione di questa particolare pianta: oltre ad avere un comportamento parassita nei confronti degli alberi su cui cresce, il Vischio infatti sfrutta anche l’azione degli uccelli per la sua propagazione. Le bacche gelatinose sono infatti apprezzate dagli uccellini e contengono un solo grande seme, che dopo il processo digestivo del volatile verrà depositato su altre piante protetto da uno strato di buon concime naturale (cioè il guano). I semi che cadranno a terra, invece, moriranno senza germogliare.

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COLTIVARE IL VISCHIO: UN PROCESSO NON FACILE

Le piante più adatte per il Vischio sono le conifere (Pini e Abeti) o altri alberi come Querce, Pioppi, Salici, Aceri, Betulle, Tigli ma anche Meli e Biancospini.

La coltivazione in giardino avviene per motivi ornamentali oppure per scopi erboristici. Le bacche di Vischio sono tossiche e non vanno mangiate, ma varie parti della pianta vengono utilizzate per realizzare tinture o infusi.

La “semina” deve riprodurre quello che avviene in natura: sarà sufficiente incidere un ramo della pianta ospite e schiacciare una bacca di Vischio matura nel taglio, in modo da creare un innesto. L’attecchimento non è veloce né semplice: ma, se riesce, inizierà a sbucare un germoglio che in un paio d’anni genererà una pianta capace di crescere spontaneamente.