Se vogliamo creare una siepe compatta e facile da curare possiamo coltivare il Tasso. Originario di diverse zone d’Europa, dalle isole britanniche alle coste del Mediterraneo, il Tasso (Taxus) è conosciuto da secoli per alcune caratteristiche dolci e amare.

Il Tasso è apprezzato per le sue virtù estetiche: le sue fronde verdi e fitte, la caratteristica più evidente del Tasso, fanno di questa pianta un perfetto arbusto per comporre delle siepi, semplici da coltivare e capace di offrire uno schermo compatto e facile da potare. Ma le fronde e i rami dell’albero nascondono una tossina molto pericolosa, che può essere fatale per vari tipi di animali se ingerita. Il Tasso è la pianta più tossica presente in Italia. Venne adottata dagli antichi Greci come veleno per le loro frecce. Deriva da questa caratteristica il suo nome, Tasso, che in greco significa “freccia”, e il suo soprannome “albero della morte”.

Alla fine dell’Estate, tra i rami del Tasso si possono scorgere le bacche rosse, chiamate arilli: sono l’unica parte della pianta che non è tossica e ne vanno ghiotti diversi tipi di uccello, tra cui il Tordo.

COLTIVARE IL TASSO: UNA PIANTA CON POCHE ESIGENZE

L’ambiente ideale per il Tasso è caldo e soleggiato, sebbene riesca a prosperare anche in luoghi ombrosi. Non ama né i venti salmastri dei litorali, né i venti freddi dell’inverno, soprattutto in corrispondenza di grandi e improvvisi sbalzi di temperatura, che ne possono seccare le foglie.

In compenso resiste bene alle sostanze inquinanti dello smog atmosferico ed è quindi particolarmente adatto per essere coltivato in aiuole urbane.

La messa a dimora del Tasso va effettuata all’inizio dell’autunno, in ottobre, o in primavera.

Il Tasso non ha particolari esigenze e valgono le regole per qualsiasi trapianto: preparare la buca d’impianto un mese prima, sia che si tratti di una siepe o di una pianta singola, nella quale inseriremo un concime organico (per esempio uno stallatico pellettato) o un concime granulare a lenta cessione per arbusti. Periodicamente controlliamo la buca, specialmente dopo un temporale, per controllare che l’acqua defluisca in modo corretto e non si formino ristagni sul fondo. In queste occasioni rimuoviamo le radici delle eventuali infestanti presenti.

Nel corso dell’anno il Tasso non richiede fertilizzazioni particolarmente spinte. È sufficiente concimare alla fine dell’inverno con uno stallatico pellettato o un concime a censsione controllata.

Il Tasso non ha bisogno neppure di grandi quantità d’acqua per crescere: può essere necessario innaffiarlo soltanto nei mesi caldi dell’estate e con molta misura, per lasciare poi la pianta alla cura delle precipitazioni atmosferiche nei restanti mesi dell’anno.

Per il Tasso la potatura non è solo una necessità estetica, giacché la pianta ha bisogno di essere sfoltita regolarmente sia per stimolare il vigore della crescita, sia per far sì che abbia una crescita ordinata.

Il Tasso è anche molto resistente alle malattie, a parte Afidi e Acari o malattie fungine favorite da un’umidità eccessiva, che vanno combattuti con prodotti specifici.