Coltivare il Rabarbaro è davvero semplice e richiede pochissimo impegno. Il Rabarbaro (Rheum rhabarbarum)è una pianta erbacea perenne rizomatosa, tipicamente coltivata nel nord Europa perché cresce bene anche a temperature piuttosto basse. Il suo utilizzo in cucina è vario, infatti le coste di questo ortaggio possono essere usate sia per preparare dolci e marmellate, sia per insaporire piatti salati grazie al loro gusto dolciastro e acidulo.

La parte commestibile della pianta è il gambo, mentre le foglie, a causa dell’elevato contenuto di acido ossalico, sono tossiche e non vanno assolutamente consumate. Solo i piccioli fogliari si possono consumare ma ne va fatto un uso moderato per evitare effetti collaterali a causa delle proprietà lassative.

Ci sono vari tipi di Rabarbaro: come il Rheum undulatum e il Rheum rhaponticum ma per la raccolta del rizoma viene più frequentemente coltivato il Rheum palmatum, detto Rabarbaro cinese.

Coltivare il Rabarbaro: attenzione ai ristagni!

La pianta di Rabarbaro esige climi miti e non troppo caldi: resiste bene in zone di montagna, anche durante la stagione invernale. Quindi se coltiviamo il Rabarbaro in luoghi caratterizzati da estati molto calde è consigliabile sistemare questa pianta all’ombra, in posizioni ben ventilate.

È dotata di una grossa radice fittonale, di conseguenza è difficile coltivarla in vaso, ma non impossibile! Se vogliamo cimentarci in questa impresa dovremo munirci di un grosso contenitore, abbastanza profondo da permettere alla pianta di svilupparsi e ben drenato per evitare marciumi.

Per la coltivazione nell’orto, dovremo lavorare il terreno precedentemente, avendo cura di rompere le zolle più dure e compatto e di integrare nel suolo un fertilizzante organico, come lo stallatico pellettato.

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Per la coltivazione in vaso, invece, vi suggeriamo di stendere uno strato di 10 cm di argilla espansa sul fondo del vaso, per evitare il contatto diretto del rizoma con l’acqua eventualmente in eccesso nel sottovaso.

L’unico nemico del Rabarbaro infatti è il marciume radicale: quindi è molto importante che il terreno sia ben drenato.

Il trapianto e la semina si effettuano da aprile a giugno. La distanza tra le piante e tra le file deve essere di almeno 1 metro: vi consigliamo di non esagerare col numero di piante perché il Rabarbaro garantisce un abbondante raccolto.

Durante il periodo d’impianto, le irrigazioni dovranno essere frequenti, mentre in seguito basterà bagnare solo quando il clima è molto secco. Come abbiamo già detto, i ristagni d’acqua sono un problema per il Rabarbaro quindi è importante non abbondare con l’acqua: meglio poca che troppa!

A partire dal mese di maggio la pianta inizierà a fiorire a discapito del raccolto: vi consigliamo di eliminare lo scalpo fiorale appena si presenta.

La raccolta delle coste avviene da settembre fino a novembre tagliando le coste alla base.