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Come coltivare il Plumbago: il gelsomino azzurro

22 Feb 2019

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coltivare il Plumbago


Se cercate una pianta rampicante con fioriture rigogliose e vi piace l’azzurro vi suggeriamo di coltivare il Plumbago, detto anche piombaggine o gelsomino azzurro.

Il Plumbago è una pianta rampicante apprezzata per la sua estetica delicata ma appariscente, caratterizzata dalla cascata di fiorellini azzurro chiaro che può donarci per buona parte della primavera e dell’estate, da aprile fino a all’autunno.

COLTIVARE IL PLUMBAGO: IL CLIMA ADATTO

Il Plumbago è una pianta che ama i climi caldi e umidi con una temperatura costante, tipici dell’Africa del Sud di cui è originaria. Per questo motivo, è estremamente fragile al freddo e non sopporta temperatura inferiori ai 3-5°C.

Se abitate in zone che godono di inverni particolarmente miti, può essere coltivata in giardino in piena terra, ma nei giorni più freddi è bene proteggere le radici con paglia, torba o un telo di tnt (tessuto non tessuto).

Nelle zone con inverni più freddi, possiamo coltivarla in vaso sul terrazzo, in una zona ben riparata e su un muro rivolto a sud. Oppure in un piccolo paniere come pianta ricadente, da portare in casa in inverno. Il Plumbago infatti è una pianta sarmentosa e i suoi lunghi rami tendono a ricadere. Non è un rampicante: viene usato come rampicante, educandolo a crescere su un supporto, un traliccio, un sostegno di bambù, ecc.

Ci sono varie specie di Plumbago, in Italia troviamo soprattutto il Plumbago auriculata. Le varietà differiscono solo per il colore dei fiori, che vanno dall’azzurro scuro, all’azzurro cielo fino al bianco.

Il suo nome deriva proprio dal piombo, poiché una volta si credeva – erroneamente – che questa pianta curasse gli avvelenamenti da piombo.

IL RINVASO E LA CONCIMAZIONE

Il periodo migliore per mettere a dimora un Plumbago è tra marzo e aprile, in un terreno specifico per piante da fiore, arricchito con un ammendante organico per favorire l’affrancamento delle radici. Sul fondo del vaso stendete uno strato di biglie di argilla per migliorare il drenaggio.

Come abbiamo detto, è una pianta sarmentosa, quindi dobbiamo fornire alla pianta un supporto sul quale possa ancorarsi: può essere un graticcio ma anche uno o più canne di bambù, ai quali fissare i rami con filo di rafia.

Da maggio a settembre per stimolare la fioritura e la crescita dobbiamo aiutare la pianta con un concime liquido per fiori, da miscelare con l’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni. In alternativa potete utilizzare un fertilizzante granulare a lenta cessione che soddisfa la pianta per 3/6 mesi.

È una pianta che cresce molto rigogliosamente e fiorisce copiosamente ed è importante concimarla per aiutare questa sua propensione naturale.

La primavera è anche il periodo migliore per il rinvaso, che va effettuato ogni anno con un contenitore leggermente più grande, ma soprattutto sostituendo il terriccio superficiale con un nuovo substrato che fornirà i nutrimenti per lo sviluppo primaverile.

L’IRRIGAZIONE

Per mantenere un terreno e un’atmosfera umida attorno alla pianta, il Plumbago va innaffiato frequentemente e abbondantemente: tra primavera ed estate, in periodi caldi e secchi, può essere necessario distribuire acqua ogni giorno, persino vaporizzare qualche goccia sulle foglie e sugli steli. In autunno e in inverno le innaffiature vanno diradate.

È comunque importante essere prudenti nell’uso dell’acqua. Il Plumbago teme infatti i ristagni idrici, che stimolano l’asfissia radicale e i conseguenti marciumi. Bagnate la pianta soltanto quando il terriccio non è umido. È bene svuotare i sottovasi in caso di eccessi.

Non bagnate i fiori, poiché tendono ad avvizzirsi. Capita anche dopo un acquazzone: la pianta sembrerà completamente rovinata, ma non preoccupatevi perché tornerà presto a riempirsi di fiori.

LA POTATURA

I nemici naturali del Plumbago sono le cocciniglie e gli afidi, che possono attaccarne i germogli e i giovani fiori. Vanno combattuti con prodotti specifici alla prima comparsa.

Verso settembre, una volta appassiti i bei fiori azzurri, possiamo potare il Plumbago accorciando i suoi rami di circa un terzo rispetto alla loro lunghezza. Non abbiate paura di potare, è una pianta molto vigorosa e produrrà velocemente nuovi getti e nuovi fiori. La potatura è utile per ordinare lo sviluppo, favorire la crescita e garantire una nuova, copiosa fioritura la primavera successiva.

Quando i fiori appassiscono eliminateli: stimolerete così le nuove fioriture.

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