Quella di coltivare il Kiwi è una tradizione che proviene dalla Cina ed è arrivata in Europa all’inizio dell’Ottocento. In Italia ha trovato le condizioni migliori per svilupparsi e oggi siamo il primo produttore europeo di questo gustosissimo frutto.

Forse non tutti sanno però che l’albero di Kiwi è disponibile anche in versione ornamentale. Le piante che ci donano frutti sono la Actinidia deliciosa (o Actinidia chinensis) che produce il classico Kiwi marrone, con buccia pelosa e polpa verde, e l'Actinidia arguta che produce i mini Kiwi con buccia liscia. La Actinidia kolomikta invece è un rampicante con grandi foglie cuoriformi di colore verde che col passare dei mesi diventano rosa e rosse a partire dall’apice. Il bello della Actinidia kolomikta è proprio l’effetto cromatico offerto dal fogliame che assume tre colori differenti.

Dove coltivare il Kiwi

La pianta del Kiwi si trapianta in primavera avanzata o all’inizio dell’autunno, quando le gelate notturne sono scongiurate. Il raccolto invece avviene in autunno quando la pianta inizia a perdere le foglie.

Il Kiwi preferisci i climi miti e soffre le gelate che possono bloccare la fioritura. Nelle zone del sud Italia meglio scegliere una posizione in mezz’ombra, nelle regioni più fredde del nord invece possiamo coltivarlo anche in una posizione soleggiata.

Il Kiwi teme invece i forti venti che possono rompere i fragili rami. Se il giardino è particolarmente esposto al vento è consigliabile l’uso di reti frangivento.

Trattandosi di una pianta rampicante con uno sviluppo molto importante è importante fornire al Kiwi una struttura sulla quale arrampicarsi. Un pergolato è la soluzione ideale e man mano che i rami cresceranno dovranno essere assicurati alla struttura per ottenere uno sviluppo ordinato.

Coltivare il Kiwi: attenzione al sesso delle piante!

È importante invece sapere che il Kiwi è un albero dioico: ciò significa che esistono piante con fiori femminili che fruttificano e altre con infiorescenze maschili che non producono frutti ma sono fondamentali per impollinare le piante femminili. Per poter ottenere frutti è quindi importante coltivare piante sia femmina sia maschio: almeno 1 maschio ogni 5 femmine.

Si distinguono soprattutto per la forma dei fiori: le femmine producono infiorescenze bianche molto grandi, mentre i fiori maschili sono riuniti in grappoli, sono più piccoli e di color panna.

I fiori sbocciano verso maggio e l’impollinazione può avvenire per azione del vento o degli insetti impolinatori.

Come trapiantare un Kiwi

Il Kiwi preferisce un terreno sub-acido e con un ridotto contenuto di calcare che potrebbe causare Clorosi ferrica. Scopri in questa notizia come risolvere il problema della Clorosi. Se il terreno fosse troppo calcareo possiamo modificarlo utilizzando un terriccio per acidofile.

Prepariamo le buche di impianto con qualche settimana in anticipo e distribuiamo sul fondo uno strato di ghiaia per migliorare il drenaggio dell’acqua. Aggiungiamo alla terra che usiamo per il trapianto un concime naturale, come lo stallatico pellettato, o un concime organo-minerale granulare.

Se abbiamo necessità di correggere un terreno troppo calcareo possiamo utilizzare un concime granulare per piante acidofile .

Dopo un paio di settimane possiamo posizionare la pianta nella buca e ricoprirla con il terriccio. Pressiamo leggermente e innaffiamo.

Come irrigare il Kiwi

Il Kiwi richiede irrigazioni abbondanti specialmente nel periodo della fioritura. Attenzione a non esagerare però: i ristagni idrici sono pericolosi e possono causare malattie fungine.

Quando inizia la maturazione dei frutti, verso agosto, riduciamo le bagnature per evitare che i frutti risultino meno saporiti.

Come potare un Kiwi

La potatura del Kiwi si effettua in più riprese e possiamo distinguere tra la potatura di formazione, secca e verde.

La potatura di formazione si effettua nei primi anni di crescita e ha l’obiettivo di consentire lo sviluppo del tronco e delle diramazioni principali. Quando la pianta sarà cresciuta non sarà più necessaria.

La potatura secca si effettua alla fine dell’inverno quando il freddo inizia a diminuire. Nel sud possiamo affrontare a febbraio, nel nord meglio aspettare marzo. Si potano i tralci della pianta che hanno prodotto frutti nell’anno precedente. Attenzione a non tagliare i rami più giovani poiché produrranno i frutti l’anno successivo.

La potatura verde si effettua invece in estate e ha l’obiettivo di sfoltire e arieggiare la chioma. Si effettua prima e dopo la fioritura, quindi in aprile e giugno, e si eliminano i tralci sviluppati male o secchi.