Coltivare il Cren è davvero facile e possiamo farlo anche in vaso sul terrazzo!

La grande passione per la cucina che ha coinvolto molte famiglie italiane, ha portato dei nostri orti anche radici e ortaggi che non usavamo in passato. Come lo Zenzero, la Curcuma, il Gombo, il Pak Choi o il Cren.

Il Cren (Armoracia rusticana) viene chiamato anche Barbaforte o Rafano orientale e non va confuso con il Raphanus sativus detto Remolaccio. È una radice con un particolare gusto piccante e viene utilizzata sia cruda, grattugiata sulle pietanze, sia cotta. Per esempio per realizzare la famosa salsa al rafano.

Pochi sanno che anche le foglie si possono mangiare, come ingrediente di insalate miste. Usiamo però solo quelle più giovani: sono più morbide e facili da masticare.

Si tratta di una pianta rizomatosa che non produce semi. Quindi per coltivarlo dovremo semplicemente interrare un pezzo di radice, come si fa con le patate. Quando raccogliamo la radice, conserviamone una parte per continuare la produzione.

Il Cren è una pianta erbacea che produce un bel ciuffo di foglie molto grandi e seghettate, di un colore verde vivo, dal quale spuntano steli che in estate portano tanti piccoli fiorellini bianchi. Possiamo coltivarla anche in vaso sul terrazzo e avremo una bella pianta con crescita rapida e che richiede pochissime cure.

Dove coltivare il Cren

La facilità di coltivazione e l’estrema adattabilità di questa pianta è sottolineata anche nel suo nome scientifico: Armoracia rusticana cioè “rustica”.

Ha una buona resistenza al freddo ma non ama il caldo torrido e teme la siccità. Se abitiamo nel centro-sud scegliamo quindi una posizione parzialmente ombreggiata. Nel nord possiamo anche esporla al sole, avendo cura di irrigarla bene nei giorni più afosi.

Come piantare il Cren nell’orto

Solitamente la radice di Cren si interra in inverno, tra ottobre e marzo: le foglie spunteranno quando arriva il caldo, di solito verso aprile. La radice può essere raccolta da maggio a settembre: più aspetteremo e più la radice sarà grande.

Prima del trapianto prepariamo il letto di semina, lavorando il terreno per togliere sassi e radici altre piante e integrando nel suolo delle buche una dose di stallatico pellettato. Questa concimazione di base sarà sufficiente fino al raccolto.

In questa fase irrighiamo la buca per controllare il perfetto drenaggio dell’acqua: la terra deve assorbirla come una spugna senza creare pozze. Come per tutti i tuberi e i bulbi, i ristagni d’acqua sono il primo pericolo che dobbiamo evitare: stimola marcescenze nella radice, pregiudicando il raccolto e la pianta stessa.

Come coltivare il Cren in vaso

Scegliamo un vaso abbastanza ampio e soprattutto profondo, poiché dovrà ospitare e permettere lo sviluppo della radice. Scegliamo un contenitore con almeno 25/30 cm diametro e altezza.

La tecnica del trapianto è uguale a quella appena descritta per l’orto. L’unica differenza è l’uso di un terriccio organico per piante da orto. Per stimolare lo sviluppo possiamo aiutare la pianta con un fertilizzante liquido per ortaggi da miscelare nell’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni da aprile ad agosto. In alternativa possiamo usare dei bastoncini nutrivi consentiti in agricoltura biologica: si infilano nel terreno e si sciolgono lentamente, nutrendo per la pianta per 8 settimane.

Come irrigare il Cren

Richiede un’irrigazione costante e teme la siccità, ma va bagnata con moderazione per evitare ristagni idrici che potrebbero danneggiare le radici.

In giardino forniremo irrigazioni regolari, sfruttando anche le piogge. Prestiamo maggiore attenzione al periodo estivo, quando l’afa può mettere in difficolta questa pianta.

Nella coltivazione in vaso irrighiamo quando il terriccio risulta asciutto al tatto e svuotiamo il sottovaso in caso di acqua in eccesso.

Come coltivare il Cren in inverno

Con l’arrivo dell’inverno la parte aerea della pianta tende a seccare e dovremo tagliarla alla base. Niente paura: tornerà a crescere l’anno prossimo.

Possiamo scegliere se lasciare la radice interrata durante l’inverno oppure se estrarla, per un uso in cucina o per produrre altre piante. Se lasciamo la radice nel terreno stendiamo uno strato di pacciamatura, specialmente nelle zone caratterizzate da inverni rigidi.