Un buon motivo per coltivare il Cotyledon in casa è la particolarità delle sue foglie: sono carnose, piacevoli al tatto e leggermente concave, caratteristica dai cui prende il nome. Cotyledon significa infatti cavità in greco (kòtile). Inoltre produce dei bellissimi fiori colorati sui toni del rosso, dell’arancione e del giallo, presenti sulla pianta dalla tarda primavera fino all’autunno.

I Cotyledon sono un genere di piante succulente provenienti dall’Africa: fanno parte della famiglia delle Crassulaceae e sono disponibili più di 15 specie differenti.

Cotyledon sono piante semi arbustive, che possono assumere svariate forme; le foglie sono carnose ed i fiori, penduli in quasi tutte le specie, hanno colorazioni che vanno dal rosso al giallo.

coltivare il Cotyledon

Dove coltivare il Cotyledon

Tollera il caldo fino a 30°C ma teme il freddo sotto i 10°C. La temperatura ideale di coltivazione è sui 21°C, quindi il nostro appartamento è il posto migliore per coltivare i Cotyledon.

Scegliamo una posizione molto luminosa, possibilmente una finestra esposta a sud, lasciando tranquillamente la pianta sotto i raggi solari diretti. Soltanto in estate, quando il sole è particolarmente caldo, schermiamo i raggi con una tenda o spostiamo la pianta in un luogo semi ombreggiato.

Attenzione alle correnti di aria fredda in inverno: se la pianta perde le foglie può essere colpa di un colpo di freddo o di temperature troppo basse.

Come rinvasare il Cotyledon

Dopo l’acquisto possiamo rinvasare il Cotyledon nel vaso destinato a ospitarlo. Scegliamo un vaso non troppo grande: al massimo con un diametro di 15 cm.

Stendiamo sul fondo del vaso uno strato di biglie di argilla espansa e, dopo aver posizionato la pianta, riempiamo con un terriccio specifico per piante grasse.

In seguito possiamo travasare il Cotyledon ogni 3 anni o quando la pianta lo richiede, cioè quando le radici escono dal vaso. Facciamolo all’inizio della primavera.

Come irrigare il Cotyledon

È una pianta succulenta, quindi non teme la siccità e trattiene una “riserva” di acqua nelle foglie carnose. Al contrario teme gli eccessi idrici: in questo caso è più facile incorrere in problemi per il “troppo” che per il “troppo poco”.

Irrighiamo il Cotyledon soltanto quando il terriccio superficiale appare asciutto. Indicativamente ogni 20-30 giorni, ma dipende dalla grandezza del vaso, dalla temperatura, dall’esposizione al sole e altri fattori. Inoltre va bagnato poco frequentemente ma tanto. Quindi irrigate generosamente il terriccio e lasciate scolare molto bene l’acqua in eccesso. A dicembre a febbraio possiamo sospendere le irrigazioni.

Non lasciamo mai acqua nel sottovaso poiché provoca facilmente marciumi radicali, che sarebbero letali per questo tipo di piante.

Se le foglie si scoloriscono e perdono il loro turgore significa che irrighiamo troppo poco. In caso di eccessi idrici la pianta tende ad afflosciarsi e appaiono tracce di muffa sul terriccio.

Come concimare il Cotyledon

Le sostanze nutritive contenute nel terriccio tengono a esaurire ed è quindi bene prevedere un programma di concimazione. Possiamo utilizzare un concime liquido specifico per piante grasse, da diluire nell’acqua per l’irrigazione una volta al mese, in primavera e in estate. In inverno la pianta va in riposo vegetativo e non va concimata.