Coltivare il Camedrio (Teucrium) è un’attività che l’uomo fa da molto tempo: basti ricordare che il suo nome deriva da Teucro, il re di Troia che secondo Plinio scoprì le proprietà curative di questa pianta.

Il Camedrio è una pianta arbustiva originaria delle coste del Mediterraneo Occidentale e apprezzata per la sua resistenza ai climi caldi e secchi e ai forti venti che impattano sulle scogliere, su cui possiamo trovarlo come specie spontanea.

Generalmente viene coltivato a scopo estetico, ma i nostri bisnonni lo usavano anche come ingrediente per liquori o come rimedio rudimentale per infiammazioni dentali o problemi digestivi. Oggi però sappiamo che è vietato usarne foglie, fiori o bacche perché tossiche per il fegato.

Esistono molte varietà di Camedrio, come il Teucrium chamaedrys e il Teucrium fruticans molto presente in Italia, in particolare nelle zone costiere e nelle Regioni del sud.

Apprezzato per le piccole foglie di un colore tenue e per i fiorellini azzurri che sbocciano in primavera, spesso il Camedrio viene coltivato in giardino. Crescendo, questa pianta può raggiungere i 2 metri di altezza e, affiancando più esemplari, è possibile creare delle siepi alte e fitte. È però possibile piantare anche un piccolo esemplare in vaso per abbellire un nostro terrazzo.

COLTIVARE IL CAMEDRIO: ATTENZIONE AI RISTAGNI D'ACQUA

L’ambiente ideale in cui coltivare un Camedrio deve essere soleggiato, ben esposto alla luce diretta del sole ma riparato dal vento. Pur prediligendo ambienti caldi e asciutti, è abbastanza resistente al freddo e può resistere anche a temperature inferiori ai -5°C.

Il Camedrio può essere messo a dimora in qualsiasi tipo di terreno, purché ben drenato. Per la coltivazione in vaso possiamo utilizzare un terriccio specifico per piante da fiore, avendo cura di depositare sul fondo del vaso uno strato di argilla espansa per migliorare il drenaggio dell’acqua ed evitare marciumi radicali.

È bene prevedere un ciclo di concimazione, sia nel periodo della fioritura, sia all’inizio dell’autunno. In giardino possiamo utilizzare un concime granulare a lenta cessione o a cessione programmata, da integrare nel terreno all’inizio della primavera e all’inizio dell’autunno. Per la coltivazione in vaso, in primavera possiamo utilizzare un fertilizzante liquido per piante fiorite da aggiungere all’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni. I concimi liquidi vengono assorbiti più facilmente dalle radici delle piante e agiscono più rapidamente.

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Il suo rinvaso va effettuato ogni primavera, prima dello sbocciare dei fiori.

Oltre che alle asperità di climi troppi freddi, il Camedrio si dimostra insensibile a gran parte dei nemici naturali, tranne che alle malattie fungine che possono propagarsi in ambienti troppo umidi, che possono essergli fatali. Di solito sono gli eccessi di irrigazione che portano a questi problemi.

Mentre il Camedrio coltivato in un giardino può essere lasciato per buona parte dell’anno alla cura delle precipitazioni stagionali, a parte nelle giornate più calde dell’estate, gli esemplari coltivati in vaso vanno innaffiati regolarmente, almeno una volta ogni dieci giorni, perché le foglie non avvizziscano, ma con sufficiente misura per non lasciare pericolosi ristagni d’acqua. Il consiglio è  sempre di verificare se il terriccio è asciutto, prima di irrigare.

Alla fine dell’inverno e alla fine della primavera, e quindi dopo la fioritura, possiamo procedere alla potatura. Si tratta di togliere i rami secchi e danneggiati durante la fase di crescita e germinazione e di accorciare i rami di circa la metà, per sfoltire la densità delle fronde. Va detto che la potatura ha principalmente un fine estetico, per contenere lo sviluppo della pianta e dargli una forma: ma in giardino o su una scogliera il Camedrio può essere lasciato tranquillamente libero di crescere.