Se vogliamo ottenere fioriture variopinte sul terrazzo per tutto l’autunno possiamo coltivare i Garofani. Il Garofano (Dianthus) è un’erbacea perenne contraddistinta da foglie sottili di color verde-grigio e da grandi fiori profumati, con un diametro fino a 5 cm. I fiori possono essere singoli oppure raggruppati in infiorescenze e di tantissimi colori. La scelta dei colori è davvero ampia: bianchi, fucsia, arancioni, rosa, gialli, lilla, rossi, viola ma anche screziati o con il bordo colorato. Possiamo puntare anche su molti ibridi, differenti per l’altezza dei fiori: le varietà più alte sono utilizzate maggiormente in giardino per creare bordure o aiuole, mentre per la coltivazione in vaso si opta per varietà che crescono al massimo 40-50 cm.

Tra le tante varietà, per un uso ornamentale si utilizzano maggiormente i Garofani dei poeti (Dianthus barbatus), i Garofani dei fioristi (Dianthus caryophyllus) e i Garofani cinesi (Dianthus chinensis). I primi sono di origine Mediterraneo, sono più resistenti al freddo e crescono anche in modo spontaneo in Italia; i secondi sono di origine asiatica e sono più delicati.

Ci sono varietà che si seminano in aprile e maggio e da agosto e settembre per ottenere fioriture da giugno fino a novembre.

DOVE COLTIVARE I GAROFANI

I Garofani amano il sole che stimola ricche fioriture. Se vengono posizionati in ombra non fioriscono.

Nelle giornate più calde estive e nelle zone particolarmente afose è meglio posizionarli a mezz’ombra, specialmente nelle ore più torride della giornata. I raggi solari diretti troppo caldi potrebbero ustionare e danneggiare i fiori. Temono più il caldo del freddo.

I Garofani tollerano l’inquinamento urbano e anche i venti salmastri. Sono quindi indicati per i terrazzi cittadini o al mare.

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Come seminare o rinvasare i Garofani

I Garofani creano dei cuscini di fiori e quindi possono essere coltivati sia in ciotole da appendere, sia cassette rettangolari (profonde almeno 25 cm) da appendere alla ringhiera.

Stendiamo sul fondo del vaso uno strato di 5 cm di biglie di argilla espansa per migliorare il drenaggio dell’acqua in eccesso e proteggere le radici da marciumi e asfissie.

Se acquistiamo le piantine già cresciute, possiamo posizionarle nel vaso, da sole o in composizione, e riempire il vaso con un terriccio per piante da fiore. Pressiamo leggermente il substrato e irrighiamo abbondantemente.

Se invece preferiamo partire dal seme, possiamo utilizzare un terriccio per piante fiorite: il seme va posto a una profondità di 1 cm e mantenendo una distanza di 20 cm dagli altri esemplari.

Dopo la semina, vaporizziamo delicatamente un po’ d’acqua e attendiamo i primi germogli. Quando le piantine saranno spuntate e avranno almeno tre foglie possiamo diradarle, nel caso in cui siano troppo vicine e rischino di danneggiarsi a vicenda crescendo.

 

Come irrigare i Garofani

Attenzione a non esagerate: i ristagni d’acqua e un eccesso di umidità stimolano lo sviluppo di malattie fungine come il Mal bianco, cui sono spesso sono soggetti i Garofani. Se notate macchie bianche sulle foglie si tratta di Oidio o Mal Bianco: interveniamo con un trattamento con un fungicida a base di zolfo e prestiamo attenzione agli eccessi di umidità in futuro.

Irrighiamo moderatamente e solo quando il terriccio non è umido. Evitiamo i ristagni d’acqua e svuotiamo i sottovasi da quella in eccesso.

Come concimare i Garofani

Per stimolare la fioritura possiamo utilizzare un fertilizzante liquido per piante da fiore. Va diluito nell’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni da aprile a ottobre.

Coltivare i Garofani: come tagliarli

I fiori dei Garofani possono essere recisi, per farli crescere in un portavaso in casa. Raccogliamoli la mattina presto e ogni giorno sostituiamo l’acqua e tagliamo il gambo di 1 cm per evitare marciumi.

Se invece lasciamo i fiori sulla pianta, tagliamo i boccioli quando appassiscono per stimolare l’emissione di nuove infiorescenze.

Alcune varietà di Garofani sono perenni, come il Garofano dei Poeti (Dianthus barbatus). Dopo la fioritura, in inverno, il fogliame tende a diventare giallo e seccarsi: non preoccupatevi. La pianta va in riposo vegetativo e nella primavera successiva tornerà a crescere. Le foglie secche devono essere tagliate.

Infine una curiosità. La nota spezia chiamata “chiodi di garofano” non ha nulla a che fare con i Garofani. Sono boccioli fiorali essiccati di un albero indonesiano chiamato Syzygium aromaticum o Eugenia caryophyllata che non è nemmeno un lontano parente dei Garofani. Li chiamiamo “chiodi Garofano” per la forma simile al fiore del bocciolo essiccato.