Quella di coltivare i Carciofi è un’attività che possiamo affrontare in autunno e in inverno. I Carciofi sono rinomato per essere relativamente facili da coltivare e molto resistenti alle avversità climatiche. In estati molto calde e secche, questa pianta può approfittare delle sue scorte di liquidi e nutrienti per entrare in uno stato letargico e ridestarsi se irrigata abbondantemente.

Coltivare una carciofaia, cioè un orto di Carciofi, richiede però alcune attenzioni, tra cui quella di riservare parecchia superficie alle piante seminate o messe a dimora, ma la resistenza e la natura pluriennale delle piante permette di ottenere più raccolti per diversi anni senza seminare nuovamente. Anche se è consigliabile spostare la carciofaia ogni 4-5 anni, come suggerito in agricoltura biologica, in modo da prevenire possibili patologie.

COLTIVARE I CARCIOFI: ATTENZIONE AL CLIMA

Possiamo scegliere tra molte varietà, come il Carciofo romanesco detto anche Mammola che ha un ciclo vegetativo tardivo e si raccoglie da gennaio a luglio, il Carciofo violetto, il Carciofo di Sant’Erasmo o veneziano o il Carciofo di Paestum che ha il marchio Igp.

Nonostante la loro resistenza a molte circostanze avverse, una buona carciofaia può dare il suo meglio in un ambiente dal clima temperato, senza estati troppo calde né inverni troppo rigidi, con una buona esposizione al sole. Per questo motivo, la raccolta del Carciofo viene solitamente condotta nei mesi freddi al centro e al sud Italia e all’inizio della primavera nelle regioni settentrionali. Mentre nelle regioni del Mezzogiorno é possibile coltivare una carciofaia all’aperto, al centro-nord può essere necessario allestire delle protezioni alle piante per i giorni più freddi.

IL TERRENO E LA CONCIMAZIONE

Il terreno prediletto dai Carciofi è leggermente acido, con un pH tra 6 e 6,5 e va lavorato intensamente prima di seminare o mettere a dimora la pianta, in buche profonde 50 o 70 cm, distanti circa 90 cm l’una dall’altra. La semina si effettua tra febbraio e maggio mentre i polloni già sviluppati vanno trapiantati in settembre-ottobre.

All’atto della preparazione del terreno per la carciofaia possiamo concimare abbondantemente con un concime naturale, come lo stallatico pellettato. In seguito il periodo ideale per concimare il Carciofo è tra l’estate e l’autunno, con un fertilizzante a lenta cessione organico specifico per orto, preferibilmente ricco di azoto, che va offerto abbondantemente alla pianta nel momento della messa a dimora e ogni tre o quattro mesi successivamente.

TRUCCHI PER LA COLTIVAZIONE

Due operazioni importanti per garantire la crescita di una buona carciofaia sono una sarchiatura del terreno, soprattutto nel momento in cui le piante sono ancora giovani, e la scarducciatura delle piante in piena fioritura, cioè la diradazione delle foglie eccessive sulle piante di Carciofo che possono rubare i raggi solari a quelle vicine. I germogli che hanno già formato qualche foglia potranno essere trapiantati per ottenere una nuova pianta.

Le innaffiature necessarie per il Carciofo devono essere costanti ma moderate per evitare ristagni d’acqua pericolosi per la pianta: una volta ogni tanto tra autunno e inverno, e una a settimana d’estate, per evitare di far seccare il terreno e aiutare la pianta nel suo periodo vegetativo.

Poiché i Carciofi temono il gelo, nelle regioni particolarmente fredde è consigliabile ricorrere alla pacciamatura: con un telo o ancora meglio con uno strato di materiale organico, come la corteccia.

Il Carciofo si coglie quando il fiore (non è un frutto!) ha le punte ancora chiuse e dimensioni adeguate. Se lo lasciate troppo sulla pianta tende a diventare duro.

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