Se siamo amici del verde non possiamo non continuare a coltivare gli alberi di Natale anche dopo le feste! Chi ha una maggiore sensibilità ecologica avrà scelto un albero “vero”: oltre a essere naturale ha un minore impatto sull’ambiente rispetto a quelli artificiali di plastica, che vengono spesso prodotti dall’altra parte del mondo e non sono riciclabili. È importante infatti ricordare che nessuna foresta viene distrutta per gli alberi di Natale che troviamo nei negozi specializzati: vivaisti specializzati li coltivano a questo scopo, in zolla o in vaso, nelle zone dell’Appennino e delle Alpi.

COLTIVARE GLI ALBERI DI NATALE DOPO LE FESTE

Normalmente gli alberi di Natale sono conifere arboree sempreverdi appartenenti al genere Picea di cui si conoscono circa 40 specie differenti. Il colore rossastro tipico della sua corteccia, che si sfalda in squame, gli ha valso il nome di abete rosso.

È una pianta tipica delle regioni temperato-fredde dell’emisfero settentrionale: è resistente al freddo, alle gelate tardive ed è adatta ai climi con forte escursione termica. Può raggiungere altezze di 40 metri e vivere fino a 500/700 anni.

Trattandosi di una specie originaria del nord Europa, appare evidente che la casa con il suo clima caldo secco non è il luogo ideale per fare crescere un Picea abies.

SUGGERIMENTI PER LA MESSA A DIMORA

Scegliere il luogo della messa a dimora considerando che la pianta diventerà un albero adulto e quindi richiede spazio.

Preparare la buca di piantagione per tempo, almeno un mese prima. In questo periodo potremo verificare che il drenaggio dell’acqua corretto e ci permetterà di far seccare i semi di eventuali erbe infestanti. I ristagni d’acqua sono molto pericolosi: la loro presenza nella buca di messa a dimora determina asfissia radicale e quindi minor capacità di sviluppo e maggior sensibilità alle malattie.

La buca dovrà avere delle dimensioni adeguate all’albero: in genere 2-3 volte le dimensioni della zolla.

La messa a dimora non va fatta con terreno gelato o zuppo d’acqua.

Al momento del trapianto ricordiamoci di favorire il contatto tra zolla e substrato scalzando leggermente le pareti della buca.

La pianta deve essere posizionata leggermente più alta rispetto al piano del terreno. Si provvederà poi a pacciamare con un ammendante o della corteccia.

All’atto del trapianto dovremo anche integrare il terreno con un fertilizzate chimico a lenta cessione ad alto titolo di Fosforo e Potassio. La dose di fertilizzante dipende dall’altezza dell’albero: per una pianta di altezza compresa tra 0,5 e 1 metro apportiamo 25 grammi mentre per una pianta di altezza compresa tra 1 e 1,5 metro apportiamo 50 grammi.

NON BUTTATE NEANCHE LA STELLA DI NATALE

Finite le feste, la Stella di Natale perderà tutte le foglie ma non c'è da preoccuparsi, perché è un processo perfettamente naturale e non è un segnale di malessere. Basterà rinvasare la pianta in primavera, con terriccio per piante da fiore e concimarla con un fertilizzante a lenta cessione per vederla rifiorire ancora il prossimo Natale.