Coltivare gli Agretti è davvero molto facile: crescono anche su terreni secchi e salini e non richiedono grandi concimazioni per svilupparsi generosamente.

Agretti” è uno dei tanti termini popolari con cui viene chiamata la Salsola soda, conosciuta anche come Barba di frate o Riscolo a seconda delle regioni. Il genere Salsola comprende più di 100 specie differenti di piante e, oltre agli Agretti, ce n’è una che conoscete sicuramente: si tratta della Salsola traqus che avrete visto rotolare in molti film western. In autunno infatti la pianta emersa delle Salsola traqus si stacca dalle radici e, sospinta dal vento, rotola creando le tipiche “palle” che talvolta vediamo nei film Usa. Non deve stupire il comportamento della Salsola traqus: questo è il suo modo di disperdere i semi. Alcune specie di Salsola hanno invece origine orientale: la Salsola komarovii è una verdura molto apprezzata in Giappone.

Tornando agli Agretti e alla Salsola soda, è interessante sapere che questa pianta è sempre stata coltivata anche in Italia poiché dalla sua lavorazione si ricava il carbonato di sodio, cioè la soda. Utilizzati per la produzione di saponi ma anche nella lavorazione della carta e del vetro: a Murano veniva molto coltivata, grazie alla presenza di ambienti salini e alla tradizione vetraria.

Dove coltivare gli Agretti

Gli Agretti sono piante annuali con foglie succulenti e un fusto tendente al rosso. In estate produce dei piccoli fiori alla base delle foglie e i semi maturano entro settembre. In natura cresce spontanea nelle zone marine e in suoli salmastri poiché è una pianta alofita. Mentre le piante “normali” non tollerano il sale, le piante alofite riescono invece ad accumulare il sodio in particolari vacuoli senza ripercussioni per la crescita della pianta. I tessuti delle piante alofite sono quindi ricchi di sodio ed è per questo che in passato bruciavano la Salsola soda per ottenere il carbonato di sodio.

Oggi invece coltiviamo gli Agretti soprattutto per un uso in cucina. Sono ricchi di vitamine A e C, Fosforo, Calcio e fibre e sono poveri di calorie.

Il luogo ideale per coltivare gli Agretti sono quindi i giardini marini e costieri, dove questa pianta trova il suo habitat ideale. Ma possiamo coltivarla facilmente anche in vaso sul terrazzo o nell’orto, anche in terreni particolarmente poveri.

Come seminare gli Agretti

Gli Agretti non amano i trapianti e di solito la coltivazione si inizia dai semi. Gli Agretti si seminano in primavera quando le temperature minime superano i 15°C. Possiamo seminarli nell’orto oppure in piccoli vasi da tenere sul balcone.

Nell’orto dovremo preparare il letto di semina. Si tratta di lavorare il terreno per renderlo morbido e soffice e privo di corpi “estranei”, come sassi o parti di erbacce. Anche se gli Agretti non hanno grandi esigenze, se integriamo nel terreno una dose di concime biologico, come lo stallatico pellettato, otterremo dei raccolti più ricchi. All’atto della semina, manteniamo una distanza di circa 15 cm tra gli pianta e ricopriamo il seme con un velo di terra (circa 0,5 cm). Infine irrighiamo delicatamente a pioggia.

Per la coltivazione in vaso procediamo allo stesso modo, ma useremo un terriccio organico per piante da orto. Per stimolare lo sviluppo di piantine più rigogliose possiamo usare un bastoncino nutrivo consentito in agricoltura biologica: si infila nel terreno e si scioglie lentamente, nutrendo per la pianta per 8 settimane.

Dopo circa 10 giorni dalla semina le piante iniziano a germogliare.

Come coltivare gli Agretti: l'irrigazione

Per la loro natura tollerano la siccità, ma un’irrigazione regolare ci garantirà un raccolto più generoso. Specialmente nel primo mese dopo la semina dovremo mantenere il terreno sempre inumidito. Il seme deve germogliare e la piantina deve crescere e sviluppare l’apparato radicale.

Quando si raccolgono gli Agretti

Per un uso alimentare gli Agretti si raccolgono prima della fioritura, quindi verso maggio-giugno a seconda della fascia climatica. Anche se la pianta può raggiungere i 70 cm di altezza, di solito si raccoglie quando è alta circa 25 cm, quando le foglie sono ancora carnose e croccanti.

Si possono utilizzare sia cotte sia crude, sfruttando il sapore leggermente salino delle foglie. Altrimenti vengono cucinati al vapore o fritti oppure aggiunti come ingrediente in zuppe, minestre, arrosti, ecc.

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