Diciamo subito che usare i termini Cactus e Piante Grasse come sinonimi è sbagliato! E se proprio vogliamo essere “scientifici” dobbiamo partire anche dal presupposto che le “Piante Grasse” non esistono per la botanica!

Cactus e Piante Grasse: distinguiamo le parole correttamente

Popolarmente utilizziamo il termine “Piante Grasse” per indicare le piante succulente, cioè quelle piante che dimostrano la duplice capacità di immagazzinare liquidi e di utilizzarli quando ne hanno bisogno. Il nome succulente deriva dal latino sucus, cioè succo: quindi sono piene di liquidi e non di “grasso”.

Essere succulente è una caratteristica del tipo di pianta: non sono quindi una famiglia ben distinta. Questo significa che possiamo trovare all’interno della stessa famiglia, come le Asparagaceae, sia piante “normali”, come la Hosta, sia piante succulente, come l’Agave. Alcune famiglie invece sono composte solo da piante succulente, come le Crassulacee.

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Le piante succulente non sono quindi tutte spinose o con fusti carnosi. Esistono infatti succulente da fusto, da radice o tubero, oppure da foglia: in funzione della parte della pianta in cui viene conservato il “succo”.

Una caratteristica comune a tutte le piante succulente è l’evoluzione genetica che ne ha spesso modificato la forma per poter risultare a climi particolarmente caldi e aridi. Nei Cactus le foglie si sono trasformate in spine per limitare la superficie verde esposta ai raggi solari e la conseguente evaporazione, mentre altre piante hanno una cute molte spessa e producono uno strato ceroso idrofobico, sempre per limitare il fenomeno dell’evaporazione.

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Troviamo piante succulente in circa 20.000 specie appartenenti a più di 60 famiglie differenti. Le Cactacee, che definiamo genericamente come Cactus, sono una delle 60 famiglie che compongono il grande mondo delle succulente. A sua volta, la famiglia delle Cactacee è molto ampia e ospita più di 200 generi e oltre 2.000 specie diverse fra loro.